Economia

Con Credit Suisse se ne va pure una voce del coro degli analisti

L'assorbimento in Ubs comporterà l'inevitabile sparizione di un'importante fonte di valutazione di azioni e obbligazioni

Non sparisce solo un pezzo di storia
(Keystone)
8 settembre 2023
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Con l'addio a Credit Suisse sparisce anche il suo dipartimento di ricerca, fonte di importanti valutazioni di azioni e obbligazioni di enti pubblici nonché società private: questo sta suscitando critiche, perché viene messa a tacere una voce importante nel coro degli analisti, riferisce Finews.ch.

Sulla scia dell'assorbimento completo di Credit Suisse da parte del concorrente Ubs vengono anche uniti i dipartimenti di ricerca delle due grandi banche. A partire da inizio ottobre lo spettro delle stime degli analisti – molto importanti nelle decisioni di investimento sia per i privati che per gli operatori istituzionali – diventerà quindi più ridotto e in tal modo meno significativo, segnala il portale finanziario.

Soprattutto per le imprese non di primissimo piano – cioè quelle al di fuori della ristretta cerchia di colossi multinazionali come Roche, Novartis o Nestlé – questo può risultare importante: con la fine di Credit Suisse le uniche entità elvetiche che hanno ancora dipartimenti di ricerca rilevanti sono Ubs, Banca cantonale di Zurigo (Zürcher Kantonalbank, Zkb), Vontobel, Pictet e Baader Helvea.

Ciò concerne non solo la valutazione di società quotate, ma anche quella degli emittenti di obbligazioni. Come parte dell'integrazione, il servizio di analisi del credito del Credit Suisse è stato infatti sospeso con effetto immediato. Gli esperti dell'istituto tastavano il polso in Svizzera a 61 aziende, tutti i 26 cantoni, sei città svizzere e undici gestori di centrali elettriche nazionali: complessivamente venivano passate al setaccio 278 obbligazioni in franchi, riferisce Finews.ch.

Di conseguenza sul mercato obbligazionario viene meno la diversità di opinioni. E nel contempo l'influenza dei pochi fornitori di servizi rimasti aumenta di conseguenza: in particolare, per le obbligazioni elvetiche restano solo i rating di Ubs e Zkb.

Questo potrebbe costringere alcuni emittenti a commissionare un giudizio alle grandi agenzie internazionali, spiega Christian Fischer, responsabile della società elvetica Independent Credit View, in dichiarazioni riportate dalla testata zurighese. E ciò comporta un costo elevato: un rating iniziale con le grandi agenzie Moody's, S&P o Fitch costa tra i 60'000 e i 100'000 franchi, dopodiché vengono addebitate delle commissioni annuali.

Altro problema: è una particolarità svizzera che le banche – istituti che, accompagnando le emissioni, si garantiscono un interessante reddito – pubblicano anche i rating: dal punto di vista del buon governo aziendale questa prassi non è priva di criticità, anche se si è ormai consolidata per decenni.

A medio termine l'unione dei dipartimenti di ricerca sotto l'egida di Ubs avrà poi un impatto pure in altri settori. Basti pensare alle analisi sul mercato immobiliare, sulle casse pensioni o sulle previsioni economiche generali. Ubs tace riguardo alle conseguenze sull'impiego, ma secondo Finews.ch una cosa è certa: le posizioni doppie saranno eliminate nell'ambito dei previsti risparmi.

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