I dati di agosto; rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è però diminuito di 1’491 unità (-1,6%)
Seppur lievemente, la disoccupazione in agosto è tornata a salire in Svizzera, per la prima volta da gennaio: il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2%, tornando cioè ai livelli di aprile, dopo l'1,9% di maggio, giugno e luglio, minimo da oltre 20 anni. Il dato di agosto è anche perfettamente in linea con quello dello stesso mese del 2022.
Stando ai dati diffusi oggi, giovedì 7 settembre, dalla Segreteria di Stato dell'economia, alla fine dell'ottavo mese dell'anno 89'881 disoccupati erano registrati presso gli Uffici regionali di collocamento, ossia 2'280 (+2,6%) in più rispetto al mese precedente. Su base annua si registra per contro una flessione di 1'491 (-1,6%).
A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%. Le quote registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, che risale al gennaio 2004, quello più contenuto è l'1,9% dei mesi precedenti ad agosto, già raggiunto nel 2022 in settembre e ottobre. Per trovare valori ancora più bassi bisogna tornare all'ottobre 2001 (1,7%).
Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione – che spesso suscitano un acceso dibattito – non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'Ufficio regionale di collocamento: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel secondo trimestre (ultimo dato disponibile) era al 3,7%.
Tornando alle valutazioni della Seco, in Ticino nell'agosto 2023 il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,1% (invariato rispetto a luglio, -0,3 su base annua), nei Grigioni allo 0,6% (nessuna variazione né mensile né annua). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%. Con un tasso del 3,7% il primato negativo spetta a Ginevra, seguono Vaud (3,3%) e Giura (3,2%), a cui si accoda poi Basilea Città (pure 3%). Con un tasso dello 0,5%, Obvaldo è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,7%, un po' meno della media nazionale.
Il Ticino è all'ottavo posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al secondo rango (con Nidvaldo e Appenzello Interno) nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 3’476 disoccupati (+69 mensile, -446 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 657 (-28 e +19).
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è aumentato di 1’783 unità rispetto a luglio a un totale di 7'463, cioè 51 in più che un anno prima. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 2,2%, con un incremento mensile di 0,4 punti e stabilità sull'anno. I lavoratori oltre i 50 anni sono all'1,8% (invariato e -0,2 punti). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli Uffici regionali di collocamento da oltre un anno) erano 10'926, l'1% in meno di luglio e il 39,8% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 97 giovani, 5'205 25-49enni e 5'560 ultracinquantenni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,4% (+0,1 mensile, -0,1 annuo), gli stranieri del 3,5% (+0,1 e +0,1). Per regione di provenienza, i tassi sono più elevati per gli ucraini (23,7%), i bulgari (7,3%), gli africani (6,9%) – che la Seco considera nel loro insieme – e i rumeni (5,8%). L'Ue è al 3%. Riguardo ai principali Paesi confinanti, la Francia è al 4,2%, l'Italia al 2,9% e la Germania al 2,1%.
Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 152'317, l'1,1% in più di luglio e il 5,6% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli Uffici di collocamento è pari a 47'366 (-1’838 mensile e -20'896 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di giugno (ultimo dato disponibile), che risulta praticamente quasi sparito: ha infatti colpito solo 959 persone in 57 aziende. Sempre in giugno, 2’012 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.