Stakanovisti o indecisi? Piuttosto la volontà di contrastare l'aumento del costo della vita in Svizzera
Il 54% di chi cerca lavoro in Svizzera ha già un secondo impiego o sta pensando di averne due, con l'obiettivo di far fronte all'inflazione: è quanto emerge da un'indagine di Michael Page, società specializzata nella ricerca di personale.
Due terzi (66%) degli interpellati svizzeri affermano che sarebbero più propensi ad accettare un'offerta di lavoro per ricevere uno stipendio più alto. Il 63% (sempre di chi è in cerca di lavoro) non prevede che il proprio stipendio attuale permetterà di affrontare il rincaro nei prossimi dodici mesi. Il 40% ha aumentato la ricerca di una nuova sfida professionale a causa delle pressioni sui prezzi.
I dati emergono da uno studio che ha preso in considerazione tutti i Paesi europei. Rispetto alle nazioni vicine i candidati elvetici sono quelli che hanno meno ricevuto ritocchi in busta paga per via dell'inflazione: solo il 24% ha ottenuto una compensazione del rincaro negli ultimi due anni. In tutti gli stati i comparti in cui è stata avvertita maggiormente la crescita dei prezzi sono gli alimentari, l'energia, l'alloggio e i carburanti.
"Se c'è un margine finanziario sufficiente anche solo per un piccolo aumento salariale consigliamo di versarlo ai dipendenti con stipendi più bassi", afferma Yannick Coulange, direttore generale di PageGroup Svizzera, il gruppo che controlla il marchio Michael Page, citato in un comunicato odierno. "Non solo loro sono i più colpiti dall'inflazione: sarebbe anche un chiaro segno della cultura aziendale, dimostra che si ha a cuore i dipendenti e che si è disposti a rispondere alle loro esigenze", sostiene il dirigente.