Nel periodo luglio-settembre le esportazioni sono salite a 63,1 miliardi di franchi, il 3,7% in più dei tre mesi precedenti e miglior risultato di sempre
Cresce ulteriormente il commercio estero svizzero, che raggiunge valori da primato: nel periodo luglio-settembre le esportazioni sono salite a 63,1 miliardi di franchi, il 3,7% in più dei tre mesi precedenti, segnando il miglior trimestre di sempre.
Anche le importazioni sono aumentate, attestandosi a 50,5 miliardi (+2,6%): il periodo in rassegna si chiude così con un’eccedenza da primato di 12,6 miliardi, emerge dai dati pubblicati oggi dall’Amministrazione federale delle dogane (AFD).
Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (cioè corrette dell’effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a +1,5% (export) e +1,2% (import). Per le esportazioni si registra il quinto trimestre consecutivo di crescita (per ritornare a un calo bisogna risalire al periodo aprile-giugno 2020, nel pieno della crisi pandemica), con i livelli ante-Covid già da tempo superati, mentre per le importazioni si è arrivati al terzo trimestre positivo di seguito, ma si è ancora di 2,5 miliardi sotto il valore record del terzo trimestre 2019.
Nel confronto con il secondo trimestre i vari settori dell’export hanno mostrato un andamento unanime, tutto di progressione. Quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) +3,9% (a 33,1 miliardi di franchi), trainato in particolare dai prodotti immunologici (+8,2% a 12,1 miliardi); seguono le macchine e l’elettronica (+2,7% a 7,9 miliardi), orologeria (+3,6% a 5,7 miliardi, è record), strumenti di precisione (+4,0% a 4,9 miliardi, pure record) e metalli (+2,6% a 3,7 miliardi).
A livello regionale, il continente più importante per i prodotti con il marchio della balestra rimane l’Europa (+4,2% a 36,4 miliardi), che mostra un incremento malgrado lo scarso dinamismo mostrato dal principale paese di sbocco dell’export, la Germania (-3,4% a 10,9 miliardi). Sostanzialmente stabile è l’Asia (+1,0% a 13,3 miliardi), sulla scia di una Cina che marcia sul posto (+0,5 a 3,7 miliardi), mentre in forte aumento è il Nordamerica (+8,0% a 13,0 miliardi).
Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante è quello chimico-farmaceutico (+4,2% a 14,2 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+0,5% a 8,2 miliardi), veicoli (+2,3% a 4,4 miliardi, ma per le vetture è il terzo trimestre in flessione), metalli (+7,5% a 4,3 miliardi) e derrate alimentari (+0,8% a 3,0 miliardi). Riguardo alle regioni va segnalato il calo dell’Asia (-2,4% a 10,2 miliardi); Europa (+1,8% a 35,3 miliardi) e Nordamerica (+1,7% a 3,4 miliardi) mettono per contro a referto un incremento.
Per completezza di informazione uno sguardo va anche lanciato al solo mese di settembre, che si è chiuso con esportazioni i 21,1 miliardi (-0,2% nominale rispetto ad agosto, +0,4% reale) e importazioni di 16,7 miliardi (+0,9% e -0,8%).