Economia

La crisi del 737 Max fa una 'vittima', il Ceo di Boeing

Dennis Muilenburg si è dimesso, al suo posto il presidente del Cda. Obiettivo, recuperare la sicurezza dell'apparecchio, la cui produzione è ora sospesa

Quel che resta del velivolo dell'Ethiopian Airlines precipitato in marzo
23 dicembre 2019
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Il Ceo di Boeing, Dennis Muilenburg, si dimette. O meglio, viene cacciato dal Consiglio d'amministrazione, che piazza al suo posto, a partire dal 13 gennaio, il suo presidente, David Calhoun. Il cambio ai vertici è legato alla crisi del 737 Max. "Credo fermamente nel futuro di Boeing e del 737 Max", afferma Calhoun in una nota. Una settimana fa Boeing ha annunciato ufficialmente la sospensione temporanea in gennaio della produzione del velivolo coinvolto in due incidenti che hanno causato il decesso di 346 persone. Una decisione, precisava la società, che al momento non si traduce in alcun licenziamento. Il ritorno in servizio in modo sicuro del 737 Max "resta la priorità".

'Nuova leadership necessaria'

Il Consiglio di amministrazione di Boeing ha deciso che un cambio della leadership "era necessario per riportare fiducia nella società. Sotto la nuova leadership, Boeing - si legge in una nota - opererà con un rinnovato impegno alla trasparenza", inclusa una migliore comunicazione con la Federal Administration Aviation, le autorità a livello globale e i consumatori. Muilenburg "si è dimesso con effetto immediato sia da amministratore delegato sia da componente del consiglio di amministrazione. Il chief financial officer di Boeing, Greg Smith, sarà amministratore delegato ad interim nel breve periodo di transizione durante il quale Calhoun" risolverà i suoi impegni extra Boeing.

Il licenziamento di Muilenburg mostra le difficoltà che Boeing si trova davanti. Prima che il 737 Max possa tornare a volare è necessario trovare una soluzione per il sistema automatico Mcas, che ha avuto un ruolo negli incidenti mortali della Lion Air e dell'Ethiopian Airlines. E soprattutto serve il via libera delle autorità mondiali alle modifiche per assicurare che il Max sia certificato in modo sicuro e trasparente.

C'è poi la sfida della reputazione, ormai danneggiata. Muilenburg si è sempre mostrato eccessivamente ottimista sulle prospettive di un ritorno in volo del 737 Max e questo ha creato confusione fra le compagnie aeree e i passeggeri, ormai scettici sui velivoli Boeing. A questo si aggiungono i suoi tentativi goffi e non sempre appropriati di presentare le scuse alle famiglie delle 346 vittime dei due incidenti.

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