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Due giorni a Festate, ‘balera delle genti’

Con prologo a Stabio il 7 e 8 giugno, il Festival di culture e musiche del mondo di Chiasso torna il 14 e 15 giugno all’insegna di un rito antico

Da sinistra, Mirco Mariani degli Extraliscio e Oumou Sangaré
30 maggio 2024
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Per esteso sarebbe ‘Festival di culture e musiche del mondo di Chiasso’, più amichevolmente Festate, momento d’integrazione ancor prima che di musica, ma le due cose, nella città di confine, convivono da almeno tre decenni. La 32esima edizione, venerdì 14 e sabato 15 giugno, conferma le abituali dinamiche: il palco principale in piazza Col. Bernasconi (davanti al Palazzo municipale) e quello aggiuntivo con la musica locale della ScenaOff (dietro al Municipio) sono il fulcro delle iniziative etnico-sociali correlate, di cui parliamo più avanti. Confermato il prologo di Stabio, il ‘Verso Festate’ del 7 e 8 giugno, occasione aggiunta di musica, spettacolo e poesia.

Festate 32 ha un tema: ‘La balera delle genti’. «Prima addirittura dell’invenzione della parola, quei riti propiziatori di titolo anche imitativo, di animali, eventi ed elementi naturali, facevano parte di un repertorio di movimenti che oggi chiamiamo danza. Anticamente erano propiziatori, servivano per comunicare emozioni. Gli studiosi li vedono come l’origine di ciò che oggi chiamiamo teatro, ma anche della comunicazione fra persone in sé, quella non verbale ma spontanea, istintiva, rappresentativa, la comunicazione che oggi a tratti pare impossibile». Parole di Armando Calvia, direttore di Cinema Teatro Chiasso – Comitato Festate, per inquadrare l’edizione e insieme riassumere le precedenti, con l’Africa, terra dei ritmi, onnipresente: «Tutti i grandi batteristi e percussionisti hanno ascoltato i ritmi africani e fatti propri; quest’antica musica molto libera approda nelle metropoli, si contamina con la meccanicità delle stesse, producendo nuove sonorità». Quelle che si ascolteranno anche quest’anno, in un evento mai troppo legato ai nomi da copertina: «È facile cadere nell’ammiccamento, cosa lecita se si parla di spettacoli, ma ci sono proposte che vanno visionate di persona, sul posto, cosa che i nostri collaboratori fanno, portando a Chiasso una commistione di arcaico e nuovo tutta da scoprire».

Prologo

All’insegna di un woodstockiano “musica, cibo e buonumore”, il Verso Festate di ‘ul suu in cadrega’, dal nome dell’omonima associazione, si tiene sempre alla Masseria Pro Specie Rara. La musica di quest’anno è tutta inedita per S. Pietro di Stabio, che il 7 giugno conoscerà il trio femminile romano La Musichicas, dai ritmi balcanici e gitani; poi i finlandesi Suistamn Sähkö, che uniscono etno, techno e rap, il synth e l’organetto. Sabato 8 giugno tocca ai colombiani Super Ram nella rivisitazione urban della tradizione locale; per chiudere, gli Opa Cupa del trombettista Cesare Dell’Anna, che dalla Puglia fonde le sonorità del Sud Italia con le melodie balcaniche, e in mezzo tanto prog, jazz e funk. Altro intrattenimento è rappresentato dalle letture di poesie di Alberto Nessi su violoncello di Zeno Gabaglio, i burattini per i piccoli e il ritorno dei chiassesi Dr Chattanooga and the Navarones, riproposti su vinile da Ancora Records.

Etno, punk-liscio, emancipazione femminile

Il programma. Venerdì 14 giugno dalle 21.30, Festate presenta la poliedrica KT Gorique. Residente in Svizzera dall’età di 11 anni ma ivoriana d’origine, l’artista detiene un triplo record: è la prima donna, la prima donna svizzera e la più giovane persona della storia a vincere l’End Of The Weak di New York, competizione internazionale di freestyle rap. Migliore attrice al Milano Film Festival per il film ‘Brooklyn’, l’amore per la musica afro, reggae, soul, blues e r&b l’ha resa completa, tanto da farle vincere, nel 2019, il Premio svizzero di musica. Dopo di lei, dall’Italia che balla, gli Extraliscio dello sperimentatore Mirco Mariani, polistrumentista, collezionista di ogni sorta di strumento musicale, anche e soprattutto antico e raro, che, insieme a Mauro Ferrara, alla voce fonde la tradizione più nobilmente ‘danzereccia’ italiana con la modernità. Di questa creatura che mette insieme liscio e prog come fossero da sempre una cosa sola, tramite il Festival di Sanremo, il grande pubblico è venuto a conoscenza di ‘Canzoni da balera’, album a suo modo rivoluzionario.

Di sabato 15 giugno, sempre dalle 21.30, il palco è per i Dowdelin (gioco di parole che significa ‘lento e inattivo’), formazione franco-caraibica che mescola, appunto, stili afro-caraibici con voci in lingua creola ed elettronica franco-europea, in modo non meno rivoluzionario degli italiani di cui sopra. L’album di debutto, ‘Carnaval Odissey’ del 2018, è il loro biglietto da visita. A seguire, la stella dell’edizione 2024 di Festate, anche stella della musica africana contemporanea, Oumou Sangaré da Bamako, Mali Occidentale, voce di riferimento non solo musicale: il suo attivismo in ambiti di diritti all’istruzione ed emancipazione femminile, sociale e culturale, ne fa una figura politica importante. A Chiasso con Sangeré – artista dalle collaborazioni importanti che includono pure Beyoncé – una band di sette elementi

Donne milanesi e ‘Sognatori di futuro’

A fianco del programma principale, torna ScenaOff, palco aperto ai musicisti del territorio negli intervalli dei concerti dei ‘Big’. Di venerdì, Y7 e Offresh – classe 2002 e 20024, cugini, nati in Ticino con radici angolane e congolesi – e, a seguire, Camburì, dj che fonde l’elettronica con le sonorità afro-brasiliane. Di sabato, Easy Sunset, band malcantonese portatrice di un autodefinito “reggae nostrano”, messo in sincrono con funk, jazz, ska e la più fedele ‘jamaicanità’. Sulle stesse figurazioni ritmiche si muove la Calabash Crew anche nota come ‘The female side of Milan’, crew milanese composta da sette ragazze unite dal reggae, amato e trasmesso al prossimo in un dj set interamente femminile.

Resta da dire del mercatino lungo Corso San Gottardo, ma anche del cibo, a unire i popoli non meno della musica. Ci penserà anche quest’anno ‘Sapore di casa’, tra la Via Vela e lo stabile Age. Momento di vicinanza sarà anche quello della Giornata del rifugiato, il 15 giugno: dalle 16.30, l’associazione Sos Ticino, in rappresentanza dell’Osar (Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati), presenta il programma intitolato ‘Sognatori di futuri’, incentrato sulla realtà dei minori non accompagnati e inaugurato da ‘Sabbia del deserto e polvere di stelle’, spettacolo del (e con il) raccontastorie Andrea Jacot Descombes; a seguire, la conferenza ‘Minori non accompagnati: e una volta arrivati in Europa?’. Lo stand di Sos Ticino in Corso San Gottardo ospiterà i disegni di alcuni minori del Centro d’asilo di Pasture; dalle 23.10, la presentazione della campagna Osar per il 2024.

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