Letteratura

Nel villaggio di Roseto con Plinio Martini

Nel centenario della nascita, Casagrande omaggia lo scrittore con alcune iniziative editoriali, fra cui la stampa di racconti ‘inediti o introvabili’

Plinio Martini con i figli Luca e Alessandro nel 1952
(© Archivio di famiglia di Plinio Martini)
27 giugno 2023
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“Roseto è un piccolo villaggio circondato da grandi montagne. A Roseto c’è un campanile, una chiesa e una scuola, come in tutti i villaggi del mondo. Ci sono anche molte casette, tutte piccole e dipinte con colori chiari e graziosi. Le sue strade sono pulite, e il sole vi gioca volentieri a rinconcorrersi con i ragazzi”. Lo stralcio è citato da ‘Com’era bello di giugno a Roseto’, pubblicazione di “racconti inediti o introvabili di Plinio Martini”, dice la fascetta che avvolge il libro freschissimo di stampa (il superlativo è giustificato).

Tiriamo subito i fili. Il 2023 è l’anno in cui cade il centenario della nascita dello scrittore e maestro di scuola natio di Cavergno (era il 4 agosto del 1923), anniversario che viene celebrato con una serie di eventi (già in corso) proposti dal comitato organizzativo del Centenario di Plinio Martini e da una manciata di iniziative editoriali promosse dalle Edizioni Casagrande, presentate oggi in conferenza stampa a Bellinzona. All’incontro hanno preso parte l’editore Fabio Casagrande, Alessandro Martini (professore emerito di Letteratura italiana all’Università di Friburgo e figlio di Plinio) e Matteo Ferrari (studioso e co-curatore dell’edizione commentata de ‘Il fondo del sacco’, nonché membro del comitato per il Centenario).


Due delle quattro iniziative editoriali di Casagrande

Da oltre cinquant’anni in catalogo

Fra gli scrittori svizzeri di lingua italiana più importanti, Plinio Martini è l’autore di uno dei grandi classici della letteratura della Svizzera italiana e non solo: ‘Il fondo del sacco’, pubblicato per la prima volta nel 1970, proprio da Casagrande. «Per noi è un “long seller”» definisce l’editore, ricordando che, in poco più di cinquant’anni, le ristampe della storia del Gori sono poco meno di una trentina.

Al fine di festeggiare lo scrittore cavergnese riconoscendone «il ruolo importante anche nella storia della casa editrice», Casagrande ha lanciato quattro iniziative editoriali illustrate dall’editore: la pubblicazione della raccolta di racconti ‘Com’era bello di giugno a Roseto’ curata da Alessandro Martini; la riedizione – con una nuova veste grafica – de ‘Il fondo del sacco’, nonché la sua digitalizzazione, e la pubblicazione in ebook della prima traduzione del romanzo in inglese (‘Rock Bottom’), a opera di Simon Knight. Traduzione – dopo quelle in albanese, catalano, francese e tedesco – che si propone di far conoscere il libro ai lettori stranieri, in particolare ai discendenti degli emigrati ticinesi in America.

«Lo scrittore continua a piacere», dice senza indugio Ferrari, nei panni del lettore. Il pubblico gli è affezionato, continua, probabilmente perché «il suo messaggio è attuale, perché il mondo che descrive (che ci riguarda) suscita ancora fascino, per le sue battaglie che oggi si avvicinano all’ecologismo, alla difesa del territorio…». E perché, rimarca infine, «è un autore che si legge con piacere per la tenuta stilistica della sua pagina».


© Archivio di famiglia di Plinio Martini
Plinio Martini a Gerusalemme nel 1965

A Roseto

Eccoci alla novità editoriale: ‘Com’era bello di giugno a Roseto’. Lo si legge nel risvolto anteriore di copertina, il libro “raccoglie cinque racconti – tra cui due inediti – che rappresentano altrettanti momenti del percorso letterario di Plinio Martini, dal 1943 – anno della sua prima, folgorante prova narrativa – al 1962. Scritti mentre Martini era attivo nell’insegnamento, sono racconti in cui bambini e ragazzi appaiono sia come protagonisti, sia come ideali destinatari (…)”. I testi pubblicati erano infatti pensati per i suoi allievi, ricorda Alessandro Martini, «per sostituire le pubblicazioni troppo tradizionali del tempo». Sono narrazioni, ha continuato, che abbozzano quello che sarà il percorso letterario dello scrittore – morto precocemente il 6 agosto del 1979 (a 56 anni) –, testi da cui emergono i temi che torneranno negli scritti successivi. Le carte da cui sono stati ritrovati questi racconti sono oggi parte del fondo Plinio Martini, che la famiglia ha donato all’Archivio svizzero di letteratura a inizio 2022.

Un convegno dedicato

Arriviamo infine al programma per il Centenario. «Le iniziative proposte dal comitato hanno come scopo principale fare il punto sulla figura e sulle opere, che sono l’eredità che ci resta, di Plinio Martini a cento anni dalla sua nascita e l’anniversario si presta per questa occasione», chiarisce Ferrari. Le attività sono disparate – dalle passeggiate letterarie agli spettacoli teatrali –, ma «la grande novità, rispetto a quanto si era organizzato nel 2019 per i quarant’anni dalla morte, è il convegno di studi di due giorni», che si svolgerà venerdì 8 e sabato 9 settembre alla Biblioteca cantonale di Locarno, organizzato dal comitato istituito ad hoc.

Fra i numerosi appuntamenti, che andranno avanti fino a novembre, segnaliamo quello più prossimo in calendario, ovvero la presentazione della raccolta ‘Com’era bello di giugno a Roseto’, domenica 16 luglio alle 17.30 nella piazza di Cevio (in caso di maltempo nell’aula magna delle scuole medie del capoluogo valmaggese). Durante l’incontro interverranno il professore emerito Alessandro Martini e il ricercatore Mattia Pini (co-curatore dell’edizione commentata de ‘Il fondo del sacco’) che dialogheranno con Mara Travella, ricercatrice e mediatrice culturale.

Il programma completo delle iniziative per il Centenario è consultabile al sito dedicato www.pliniomartini.ch; le informazioni circa le iniziative editoriali su www.edizionicasagrande.com.

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