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Cosa c'entra la letteratura con l'antropologia?

Eventi letterari Monte Verità: dopo dieci anni il ‘Cenacolo’ cambia nome in ‘El MoVe’ e impostazione, puntando maggiormente sugli scambi interdisciplinari

Michael Taussig, antropologo e professore alla Columbia University
22 marzo 2023
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Anno dieci. Anzi anno uno. Il Cenacolo del Monte Verità muta pelle, ma non anima. Da quest’anno si chiama ‘El MoVe’, che si può leggere un po’ all’inglese o in versione spagnola (con ‘el’ come articolo ‘il), ma sta per ‘Eventi letterari Monte Verità’.

Quella che rimane una sezione degli stessi Eventi letterari (dal 30 marzo al 2 aprile ad Ascona), era nata dalla volontà di aiutare a fare emergere nuove voci nella letteratura svizzera. Lo scopo – ci spiega Stefano Knuchel, membro del comitato artistico degli Eventi letterari Monte Verità e responsabile ‘El MoVe’ – è sempre «quello di focalizzarsi su nuove voci, che nel mondo della scrittura non sono per forza quelli che un tempo si chiamavano giovani talenti. Nella letteratura, infatti, ciò che più conta sono i pensieri, le pratiche e appunto le voci emergenti. E che possono emergere a tutte le età».

Stefano Knuchel, perché dopo dieci anni s’è deciso di dare un nuovo nome all’evento? Ciò implica anche un cambio d’impostazione?

Anzitutto credo che reinventarsi sia la base di un festival. Festival che, dal mio punto di vista, ha due necessità che possono sembrare in qualche modo contrapposte: una è creare una ritualità, una propria storia; l’altra è sapersi al contempo rinnovare. Sono due dinamiche diverse, che però io non vedo come contraddittorie. E mi spiego. Spesso si crea un percorso e poi, quando si sente di avere svolto una funzione, si avverte il bisogno di andare altrove. Nel caso del ‘Cenacolo’ diventato ‘El MoVe’la modifica del nome è legata anche a questo aspetto.

‘Il Cenacolo del Monte Verità’, dopo dieci anni, ha risposto a una propria esigenza e ne è nata una voglia di lanciare un segnale. Per di più ci troviamo in un momento storico un po’ agitato, nel quale il pensiero e la scrittura devono rispondere a un mondo fortemente in evoluzione e che si pone domande profonde. La nostra visione, semplice, è che il mondo della scrittura debba uscire da una autoreferenzialità di settore. Lo dico con generosità e apertura di spirito. La scrittura di per sé ha mille e più forme per esprimersi e raccontare attraverso le parole, è qualcosa che va ben oltre l’industria libraria.

Come cambia, se cambia, l’evento da questa prima edizione ‘rinnovata’ e dove la si vuole portare negli anni a venire?

L’idea di base di ‘El MoVe’, che è peraltro propria dello spirito del Monte Verità, è fare parlare tra loro discipline diverse, affinché affrontino assieme quel filo che ci lega e le tante altre cose che ci rendono misteriosi uno all’altro. Dunque ogni anno il mondo della letteratura incontrerà un altro mondo, nel quale la scrittura ha un ruolo importante ma non è la finalità.

Quest’anno quell’‘altro’ mondo è l’antropologia. Avremo uno dei più grandi antropologi viventi, Michael Taussig, personaggio che ha stravolto la disciplina sia per l’idea che ne aveva, sia perché ha deciso di restituire il suo lavoro scrivendolo in forma letteraria. Nel campo scientifico questa sua scelta è stata accolta bene da taluni e meno bene da tanti altri, in particolare da chi ritiene e considera che lo stile non debba avere nulla a che fare con la ricerca scientifica. La grande domanda attorno alla quale si esprimeranno gli scrittori e gli antropologi ospiti di ‘El MoVe’ è “Qual è il ruolo dello stile nella divulgazione scientifica”?

Nell’ambito degli Eventi letterari Monte Verità, venerdì 31 marzo, ‘El MoVe’ organizza un incontro aperto al pubblico proprio con Michael Taussig. È un appuntamento per appassionati del settore o si ricolge anche ai non esperti in materia ?

L’incontro non è pensato né dunque destinato solamente a chi già mastica antropologia. Con Micheal Taussig, saranno presenti i talenti selezionati da ‘El MoVe’ che giocheranno un ruolo attivo sia nella preparazione che nella conduzione della serata con l’antropologo australiano. Il risultato sarà che lo spettatore si troverà immerso e coinvolto negli scambi tra le personalità.

Da sempre io sono dell’opinione che la scrittura, i libri, la letteratura costituiscano una continua scoperta. Penso che si debba andare incontro alle cose che non si conoscono: si può rimanere sorpresi dagli universi in cui si entra, diversi da quelli conosciuti. Perciò mi auguro che all’incontro del 31 marzo non vengano unicamente persone interessate o esperte di antropologia (ovviamente benvenute), bensì chiunque abbia la voglia di stupirsi. Tanto più che il racconto non sarà accademico: Michael Taussig è una persona che indossa gli scarponi e va a visitare luoghi del mondo in cui prova esperienze di vita fortissime; e sono proprio quelle le esperienze di cui parlerà.

Visti i posti limitati, si consiglia l’iscrizione, annunciandosi attraverso il sito degli Eventi letterari Monte Verità.

Oltre a Michael Taussig, ‘El MoVe’ vedrà la partecipazione e il confronto di un gruppo di antropologi di varie università internazionali e un gruppo di scrittori: Giuliana Altamura, Manuela Antonucci, Anthony Bekirov, Valentina Bonifacio, Omar Di Monopoli, Maria-Katharina Lang, Jasmine Clotilde Pisapia, Ursula Regehr.

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