Culture

Daniel Harding torna a Lugano con la Nona di Mahler

Domenica 13 al Lac il direttore britannico, che è anche pilota di linea, sarà alla testa dell’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam

Daniel Harding
(Julian Hargreaves)
8 novembre 2022
|

È atteso il ritorno di Daniel Harding a Lugano, domenica 13 novembre (ore 20.30, Sala Teatro del Lac) con l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam. Il direttore britannico, tra i più apprezzati e richiesti a livello internazionale, affronta la Sinfonia n. 9 in re maggiore di Gustav Mahler: l’ultimo lavoro sinfonico compiuto del compositore è considerato il punto di arrivo del sinfonismo nella storia della musica. «È la cosa più Splendida che Mahler abbia scritto, l’espressione di un amore inaudito per questa terra», scriveva Alban Berg.

Daniel Harding è una delle presenze più amate nelle stagioni di LuganoMusica, ancora di più da quando è diventato pilota di linea e i suoi concerti si sono fatti più rari. Nel corso di una stupefacente carriera Harding (nato nel 1975) ha maturato un’esperienza pluridecennale alla guida di alcune tra le migliori orchestre d’Europa: vent’anni con la Mahler Chamber Orchestra, quindici con la Swedish Radio Symphony Orchestra, e ancora dieci anni da direttore ospite principale della London Symphony. A soli 18 anni è stato chiamato da Simon Rattle, che lo aveva sentito dirigere Schönberg in una registrazione, come assistente per la City of Birmingham Symphony Orchestra, un anno dopo Claudio Abbado – che lo chiamava "il mio genio" – lo ha voluto al suo fianco con i Berliner Philharmoniker e ha debuttato come il più giovane direttore della storia dei celebri London Proms.

Daniel Harding non ha però rinunciato a una delle sue più grandi passioni: il volo. «Volevo farmi il regalo più grande, imparare qualcosa di nuovo e lanciarsi in una nuova sfida. Cosa perfetta per liberare il cervello» ha affermato in un’intervista. Ora trascorre 26 settimane all’anno come pilota di linea per Air France e altrettante sul podio. «Entrambe le attività sono stimolanti e bellissime. Richiedono lavoro di squadra, capacità di comunicare, consapevolezza, rigore, adattabilità, umiltà e immaginazione. […] Gli obiettivi e i rischi sono diversi, ma sono migliorato in entrambi i lavori proprio grazie a ciascuno di loro. La cosa meravigliosa che ho imparato dal volo è quanto sia fantastico correre rischi nel fare musica, perché è lì che troviamo la vera bellezza, e soprattutto non può accadere nulla di terribile!».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE