
Si chiama ‘Lex Netflix’ ed è la nuova legge sul cinema proposta dal Consiglio Federale che costringerebbe le piattaforme di streaming a reinvestire il 4% del proprio fatturato in progetti svizzeri. “Chi mostra i film dovrebbe anche investire nei film”, sintetizza la Ticino Film Commission unendosi alle altre realtà del cinema svizzero, secondo cui il 4% proposto dal Consiglio Federale non è una percentuale elevata per gli standard internazionali, ma è di estrema importanza per il cinema svizzero: “Se i paesi vicini hanno obblighi d'investimento significativi, ma la Svizzera no, allora noi cineasti svizzeri siamo svantaggiati e a volte veniamo dimenticati fin dall'inizio del processo”, dice Elena Pedrazzoli, co-presidente del gruppo Garp (Autori, Registi, Produttori). “Il fatto che la commissione responsabile del Consiglio degli Stati sostenga un obbligo d'investimento del 4% è quindi molto gratificante”, gli fa eco Roland Hurschler, segretario generale di Arf, Associazione svizzera regia e sceneggiatura film. Il progetto di legge andrà ora al Consiglio degli Stati e poi tornerà al Consiglio Nazionale, che lo scorso autunno era ancora a favore di un significativo indebolimento della legge e a un obbligo d'investimento dell’1% soltanto. I cineasti svizzeri auspicano che i consiglieri si attengano alla volontà del Consiglio Federale e facciano in modo che il cinema svizzero non sia svantaggiato. Perché: “Soprattutto per le serie, dipendiamo dalle coproduzioni internazionali, queste (le serie, ndr) spesso non possono essere gestite solo con i budget svizzeri”, dice Jean-Marc Fröhle, produttore cinematografico e co-presidente della Ig Produttori Indipendenti di Film Svizzeri. “L'obbligo d'investimento proposto dal Consiglio Federale aiuterebbe l'industria a far fronte alla concorrenza internazionale e anche a esportare più produzioni”, aggiunge Heinz Dill, presidente dell'Associazione Svizzera dei Produttori Cinematografici (Sfp), “e questo senza soldi provenienti dalle tasse, ma grazie a prelievi praticati a livello internazionale”.