Ticino

Benzinai italiani, torna ad allungarsi la coda dei ticinesi

Da inizio luglio ai distributori di carburanti della fascia di confine

Il pieno (Ti-Press)
2 agosto 2022
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Da inizio luglio è tornata ad allungarsi la coda di autovetture con targhe ticinesi ai distributori di carburanti della fascia di confine. Lo si deve alla forza del franco svizzero che progressivamente nelle ultime settimane ha sensibilmente guadagnato posizioni sull’euro. La valuta europea si è indebolita anche nei confronti del dollaro statunitense. Una debolezza che come era facile prevedere sta avendo conseguenze sui commerci di confine, oltre che sul turismo che a Como sta registrando un boom di arrivi di turisti stranieri. L’ultimo dato fornito da Regione Lombardia parla di un incremento del 40 per cento rispetto al 2021 e di una crescita del 15 per cento rispetto al 2019, anno in cui ancora non si era sviluppata la pandemia. Oltre che gli statunitensi, sono in forte crescita anche gli svizzeri, grazie anche alla forza delle rispettive valute. Questa la valutazione degli esperti.

Ma torniamo al costo dei carburanti che al di qua e al di là della frontiera è tema che tiene banco dallo scorso 22 marzo, giorno in cui è entrata in vigore la decisione del governo Draghi di tagliare le accise su benzina e gasolio: 25 centesimi di euro al litro che con l’aggiunta dei 5 centesimi dell’Iva si è tradotto in una riduzione complessiva di 30 centesimi. Una misura che ricordiamo ha avuto anche l’effetto di registrare quello che nessuno poteva immaginare: una inversione a 180 gradi, in uno dei commerci di frontiera che ha contribuito a fare la storia: il pieno di benzina, a prezzo scontato. Insomma, il pendolarismo alla rovescia, con gli automobilisti ticinesi, in coda alle stazioni di servizio, lungo l’intera fascia di confine dal Vallese ai Grigioni, passando dal Ticino.

A beneficiare maggiormente della situazione, i benzinai delle province di Como e di Varese. Dallo scorso marzo a oggi ci sono state diverse proroghe. Quella attualmente in vigore scade il prossimo 21 agosto. Già si sa comunque che non sarà l’ultima. Il decreto aiuti bis, attualmente in fase di elaborazione da parte del governo (dimissionario) Draghi, ma ancora in carica, prevede infatti una nuova proroga sino a metà ottobre.

Insomma, il taglio delle accise continuerà ancora per mesi. Toccherà poi al governo che scaturirà dalle elezioni politiche del 25 settembre decidere sul da farsi. Non si esclude che dopo la scadenza di metà ottobre ci sia una nuova proroga del taglio delle accise sino a fine anno.

Attualmente il prezzo medio di benzina e gasolio self service nella fascia di confine oscilla fra 1,83 e 1,93 euro al litro per entrambi i carburanti, che per un automobilista svizzero fornito di valuta euro significa 1,77-1,87 euro al litro. Su un pieno di 50 litri il risparmio può arrivare a 15 euro. E questo ben lo sanno soprattutto i frontalieri che, con il franco forte, già beneficiano di stipendi rivalutati. Frontalieri che dallo scorso marzo il pieno lo fanno sotto casa. Ben lo sanno i benzinai ticinesi che hanno perso una significativa fetta di clienti.

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