Ticino

Ristoranti aperti, Suter: 'Azione controproducente'

Intervista di Radio Ticino al presidente di GastroTicino, sui locali che hanno scelto di aprire oggi aderendo all'iniziativa 'Wir Machen auf' contro i divieti

11 gennaio 2021
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Oltre 300 esercenti, soprattutto nella Svizzera tedesca, oggi hanno aperto i battenti malgrado il divieto, per protestare contro le misure adottate dalle autorità per frenare la diffusione del coronavirus. L'azione è promossa dal gruppo Wir machen auf (apriamo), nato in Germania, che agisce in forma anonima.

Stando al sito wirmachenauf.ch, che pubblica un sondaggio, in tutto le piccole e medie imprese aperte per l'insieme del paese sono 310, di vari settori, dalle palestre di fitness (30) a commerci legati all'automobile (dodici) passando per la ristorazione, che è il ramo più rappresentato: 76 ristoranti, 25 caffè e 24 bar. L'azione ha dunque avuto un seguito modesto.

L'associazione elvetica del settore della ristorazione, GastroSuisse, venerdì si era ufficialmente distanziata dall'operazione. In un comunicato aveva sottolineato che i provvedimenti decisi da Confederazione e Cantoni andavano rispettati.

Platzer (GastroSuisse) ha comprensione

Oggi il presidente dell'organizzazione, Casimir Platzer, a Blick.TV lo ha ribadito, ma ha aggiunto che personalmente ha "una certa comprensione" per chi protesta. Ha anche espresso l'auspicio che il Consiglio federale dopodomani presenti una buona soluzione.

Lo scorso 6 gennaio il governo ha avviato una consultazione, proponendo il prolungamento della chiusura di bar e ristoranti fino a fine febbraio. La decisione definitiva sarà presentata appunto tra due giorni.

Le aziende che hanno aperto i battenti sono ad esempio 27 a Berna, 25 a Zurigo, 19 ad Aarau, tredici a Basilea, cinque a Ginevra, due a Losanna. Se confrontata ai grandi centri svizzero tedeschi, l'adesione nei Grigioni è elevata: dieci a Coira, cinque a Davos. Quasi nessun seguito invece in Ticino con due imprese aperte a Bellinzona e una a Lugano.

Puntuali controlli di polizia

Nel Canton Berna la polizia si è recata presso singoli esercenti ricordando le misure in vigore, ha riferito un portavoce a Keystone-ATS. Chi si rifiutasse di rispettarle rischia una denuncia o la chiusura forzata delle attività. I controlli hanno riguardato aziende scoperte illegalmente aperte durante le normali attività di pattugliamento o quelle per cui le forze dell'ordine hanno ricevuto una segnalazione. Il portavoce non ha voluto indicare quanti siano stati gli esercenti passati in rassegna.

A Basilea Città un gruppo di controllo interdipartimentale, istituito nell'ambito della pandemia di Covid-19, ha identificato una sola azienda con le saracinesche illegalmente alzate, ha indicato un portavoce del Consiglio di Stato, precisando che la sanzione sarà stabilita dal Dipartimento della sanità. La legge prevede multe di varia entità per l'imprenditore, ma non per i clienti.

L'iniziativa Wir machen auf dalla Germania si è sparsa in Europa, con sostenitori in Polonia, Paesi Bassi, Austria e Svizzera. Si tratta di un gruppo che agisce in forma anonima, comunicando con gli esercenti tramite siti web e il servizio di messaggi brevi Telegram.

Suter: 'Iniziativa contro la legge non può essere supportata'

Il presidente di GastroTicino, Massimo Suter, in un'intervista a Radio Ticino ha definito "controproducente" l'iniziativa. "Capisco il modo, ma non lo posso condividere perchè si sta andando contro la legge e ogni azione contro la legge non può essere supportata. Abbiamo molto sostegno dall'opinione pubblica e queste azioni contro la legge rischiano di ledere questo rapporto di fiducia e inficiare quanto di buono fatto finora".

L'intervista integrale a Massimo Suter

 

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