Ticino

Consuntivo, nei rapporti la preoccupazione per il futuro

Maggioranza e minoranza alle prese con i conti 2019 del Cantone, pensando alle conseguenze della pandemia per economia e mercato del lavoro

8 settembre 2020
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I conti consuntivi del Cantone degli ultimi tre anni si sono chiusi tutti con risultati positivi. Compreso quindi quello del 2019, il Consuntivo pre-pandemia, che registra un avanzo di circa 60 milioni di franchi. La commissione parlamentare della Gestione è però spaccata. I commissari socialisti, infatti, hanno presentato un rapporto di minoranza. Quello di maggioranza - relatore il deputato del Plr Matteo Quadranti- invita il Gran Consiglio ad approvare i conti.

Il rapporto redatto da Quadranti prende atto dell’importante avanzo, ma non può non fare considerazioni sul particolare momento storico. “Volenti o nolenti il Covid-19 ha cambiato il mondo, il modo di affacciarsi alla vita, alla salute, al lavoro e all’attività pubblica”, si legge. “È stato un fulmine a ciel sereno che ha segnato un punto di rottura tra passato e futuro” e che impone giocoforza riflessioni di carattere sanitario, ma anche di natura economica e finanziaria. La raggiunta stabilità di bilancio è una delle conquiste vanificate. Il rapporto di Quadranti fa cenno alle ipotesi in prospettiva futura, già per il 2020 e per il 2021, ma la Gestione preferisce attendere un primo bilancio dal governo per esprimersi con cognizione di causa. Nel frattempo nel rapporto la maggioranza segnala che sono state avviate riforme con impatto finanziario importante (scuola dell’obbligo e trasporti pubblici). Sugli eventuali scostamenti di spesa vigilerà la Gestione stessa. Anche l’attuazione della riforma della Legge tributaria sarà guardata con attenzione. Anticipare alcune sue modifiche puntuali, come l’introduzione di un freno dell’impatto del valore locativo, avrà un’incidenza anche sui valori soglia della riduzione dei premi dell’assicurazione malattie (Ripam). A questa serie di impegni finanziari, già confermati in sede parlamentare, si aggiungono obblighi ereditati dal passato (risanamento da 500 milioni dell’Istituto di previdenza del Cantone Ticino). L’invito alle altre commissioni parlamentari è quella di mantenere il massimo rigore finanziario possibile. 

Chiede invece al plenum del parlamento di "non votare" il Consuntivo 2019, il rapporto di minoranza di cui è relatore il capogruppo del Ps Ivo Durisch e che è sottoscritto per il momento solo dai socialisti. Un Consuntivo nel quale, scrive fra l'altro Durisch, "abbiamo rilevato come nell’ambito delle misure attive a sostegno della popolazione si sarebbe potuto fare meglio". Di qui l'invito al Consiglio di Stato "a promuovere, proporre e utilizzare tutte le risorse a disposizione per favorire il ricollocamento" di chi ha perso il lavoro. Ma anche "a implementare in maniera completa il progetto Forjad garantendo ai giovani che devono fare una formazione il minimo vitale e le spese di formazione, nel caso siano considerati a tutti gli effetti un nucleo famigliare indipendente dalla famiglia", e "ad assumere a breve tutti gli ispettori del lavoro previsti a Preventivo 2019". Dall'occupazione al sociale. Nel rapporto targato Ps si auspica tra l'altro "un'informazione più capillare ai cittadini per quanto riguarda i loro diritti alla riduzione del premio assicurazione malattia, agli assegni famigliari integrativi e all’assistenza, cercando dove possibile di semplificare le pratiche di richiesta". In tal senso si chiede al governo di allegare alla dichiarazione di imposta "anche la raccolta delle informazioni necessarie per valutare il diritto alla riduzione del premio assicurativo". Pure la minoranza guarda con preoccupazione all'immediato futuro,  agli effetti della pandemia: "Sarà particolarmente importante la presenza di uno stato forte che metta in campo tutti gli strumenti a disposizione per sostenere la popolazione e l’economia". 

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