Ticino

Consuntivo 2018: il Ps boccia i conti, l’Udc quasi

Ivo Durisch: ‘Si doveva fare di più nel sociale’. Piero Marchesi: ‘Si spende troppo e male’

Avanzi di quasi 138 milioni nei conti pubblici 2018 (Ti-Press)
4 settembre 2019
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Non solo critiche, ma una bocciatura vera e propria. Il Partito socialista ha deciso di dire no al Consuntivo 2018, e lo fa con un rapporto di minoranza firmato dal capogruppo Ivo Durisch che contesta le scelte prese dal Consiglio di Stato. Sottoscritto solo dal Ps nella riunione di ieri della Commissione parlamentare della Gestione, è un rapporto che, risponde raggiunto dalla ‘Regione’ Durisch, «ha parecchie motivazioni». Nel senso che, spiega, «ci siamo chiesti nella nostra analisi come si sia arrivati a queste cifre così nere, quasi 138 milioni. Un risultato d’esercizio prevedibile, visto anche come si era chiuso il 2017». Ebbene, nonostante ciò, nonostante la «prevedibilità» di una chiusura così buona, è opinione del Ps che «era lecito aspettarsi di più dal Consiglio di Stato, soprattutto sul tornare indietro rispetto ad alcuni tagli effettuati e che con cifre di questo tenore non erano più necessari». E i ‘cahiers de doléances’ socialisti sono pieni: «Nel rapporto ho elencato le questioni dei sussidi di cassa malati, degli assegni famigliari e integrativi, della politica del lavoro in particolar modo sull’ispettorato e della politica dell’alloggio. Su tutto questo occorreva far di più».

Non una bocciatura (per ora), ma anche dall’Udc piovono critiche sui conti 2018. Il rapporto di maggioranza firmato dal presidente della Gestione Daniele Caverzasio (Lega) e sostenuto dal suo movimento, dal Plr e dal Ppd non ha ottenuto il via libera dei democentristi «soprattutto per una questione di coerenza», ci spiega il presidente Piero Marchesi: «Non abbiamo votato il Preventivo, non votiamo nemmeno il Consuntivo». Ma c’è dell’altro. Anzi, «molto altro». Per l’Udc «si spende troppo e male, e il risanamento dei conti dello Stato si è ottenuto mettendo le mani nelle tasche dei ticinesi. Lo diciamo da tempo». In aula – dove sarà astensione o voto contrario, «decideremo come gruppo» – Marchesi, ci annuncia, chiederà «la modifica del Consuntivo 2018 per ridare ai Comuni i 25 milioni chiesti come contributo per risanare le casse del Cantone, e chiederò che questi soldi non vengano più prelevati: i Comuni pagano già troppo». Dai due rapporti che arriveranno in Gran Consiglio nella sessione che si aprirà il 16 settembre è assente pure la firma dei Verdi: «Dobbiamo ancora riunire il nostro gruppo per discutere il nostro posizionamento – rileva la coordinatrice Samantha Bourgoin –. I nostri predecessori non votarono il Preventivo, e vogliamo analizzare tutto nel dettaglio. Il rapporto di Durisch è molto preciso, decideremo se seguirlo o se semplicemente votare no al rapporto di maggioranza». E sul fronte salario minimo? Tutto tace. Stanno continuando – ancora – le valutazioni in merito, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato le proposte formulate da Lega e Udc. Difficile ne venga fuori qualcosa prima delle Federali. «Speriamo prima di Natale», ci dice Caverzasio. Già, speriamo.

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