Ticino

Coronavirus in Ticino: il bilancio della giornata

Primo decesso, una decina in terapia intensiva. 99 contagiati: c'è anche un docente

(Ti-Press)
10 marzo 2020
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In Ticino si registra il primo decesso legato al coronavirus. La vittima è un'ottantenne, era “in una casa per anziani del Mendrisiotto”: la donna soffriva già “di altre patologie”, ha indicato in mattinata lo Stato maggiore cantonale di condotta. Salgono così a tre le persone decedute in Svizzera da quando è scoppiato il contagio: prima dell'anziana ticinese, sono morti una 74enne nel canton Vaud e un 76enne a Liestal, Basilea Campagna. Nel contempo cresce inesorabilmente anche il numero dei casi positivi al Covid-19 confermati. Alle 14 di oggi erano 99. Fra questi ci sono un docente del settore post-obbligatorio e, stando a quanto riporta 'Ticinonews', uno studente delle scuole medie di Canobbio che non è rientrato in aula dopo le vacanze di Carnevale. 

Novantanove casi: una cifra che porta il nostro cantone in cima a una classifica nazionale davvero poco invidiabile. Di questi quasi cento casi «22 sono ospedalizzati e 7 in terapia intensiva», afferma il medico cantonale Giorgio Merlani da noi interpellato. Questo alle due del pomeriggio. I numeri però nel corso delle ore sono cresciuti. Stando a nostre informazioni, in serata risultano una decina le persone in terapia intensiva, di cui una parte intubata, alla Carità di Locarno, ovvero nell'ospedale designato dal Cantone per la presa a carico in Ticino di tutti i pazienti affetti da coronavirus che necessitano di ricovero o di essere sottoposti a terapia intensiva.

Traffico e politica rallentano

Ancora in tarda serata il traffico risulta fortemente rallentato in particolare alla dogana di Chiasso Brogeda. L'epidemia sta condizionando anche le attività della politica. A Bellinzona in vista del Consiglio comunale convocato per il 23 marzo il Ppd chiede al Municipio “di valutare, in via principale, una convocazione extra muros in ambiente adeguato alla situazione sanitaria attuale; in via subordinata, l’annullamento della seduta”. E ciò perché la sala del Cc a Palazzo civico “non può garantire il rispetto della distanza minima di 1,5 metri da persona a persona”. Proposte che arrivano dopo che nel pomeriggio di lunedi la Sel, la Sezione enti locali (Dipartimento istituzioni), ha scritto a sindaci e municipali in merito alle riunioni di consigli e assemblee comunali. “Riteniamo che i Municipi, d'intesa con i presidenti dei legislativi, effettuata l'opportuna ponderazione, possano disporre le misure organizzative che ritengono più idonee e proporzionali a dipendenza della loro situazione, quali: lo spostamento delle sedute in locali più ampi rispetto a quelli usuali; la tenuta delle sedute di Consiglio comunale con limitazione dell'affluenza del pubblico; l'eventuale posticipo della seduta”. Firmato Marzio Della Santa (direttore della Sel), Carla Biasca (capo dell'Ufficio amministrativo e del contenzioso), John Derighetti (capo dell'Ufficio della gestione finanziaria).

Prevenzione nelle aule penali

Anche la magistratura cantonale si attrezza. Spiega la responsabile della Divisione giustizia Frida Andreotti: «Stamane (ieri, ndr.) il Tribunale penale cantonale ha emanato delle disposizioni speciali per i processi: esclusione del pubblico, obbligo per i giornalisti di mantenere in aula penale la distanza minima di sicurezza, accesso all’aula solo per coloro che sono esenti da tosse e febbre, previa compilazione di un’autocertificazione sullo stato di salute. In questi giorni contiamo di estendere queste disposizioni a tutte le autorità giudiziarie cantonali in ottica preventiva. Allo stesso tempo, come per ogni organizzazione, d’intesa con le autorità giudiziarie, stiamo elaborando delle misure per garantire il prosieguo di quelle attività ritenute necessarie».

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