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Grattacapo da 14 milioni al portale nord del Gottardo

Secondo tubo: servono ulteriori indagini geologiche e un cunicolo trasversale. Ma Ustra assicura: ‘Non incideranno sui tempi di consegna’

In sintesi:
  • Necessarie prestazioni supplementari impreviste 
  • I maggiori costi vanno ad aggiungersi ai 467 milioni già assegnati nell’estate 2022 tramite appalto pubblico
La fresa di avanzamento è lunga alcune centinaia di metri
2 maggio 2024
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Ulteriori indagini geologiche, un cunicolo trasversale supplementare per il contro-avanzamento al portale nord, il trasporto del corrispondente materiale di scavo risultante, la gestione delle acque, gli adeguamenti e la manutenzione delle aree di cantiere. Il tutto per un costo aggiuntivo di 14,4 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 467 già assegnati nell’estate 2022 tramite appalto pubblico. A beneficiarne, questa volta tramite mandato diretto deciso dall’Ufficio federale delle strade (Ustra), il consorzio ‘Arge secondo tubo’ che si occupa del lotto nord, lungo 7,9 km fra il portale di Göschenen e la metà esatta del tunnel, nell’ambito della realizzazione della seconda canna autostradale sotto il Gottardo. Consorzio composto per il 60% da Implenia, che fa da coordinatrice, e per il 40% da Frutiger.

Durante l’esecuzione della prima fase dei lavori di scavo, spiega Ustra, si sono rese necessarie prestazioni supplementari impreviste nel lotto nord. Sul fatto che si proceda con mandato diretto, specifica poi che i lavori di avanzamento della galleria principale “sono molto impegnativi e complessi e richiedono conoscenze tecniche approfondite delle opere eseguite finora. Le numerose attività parallele devono essere strettamente coordinate. Questo può essere fatto solo dall’offerente scelto, in quanto solo lui ha la necessaria conoscenza delle condizioni particolari”. In questa aggiunta sono contenute diverse prestazioni, tra cui quelle elencate all’inizio.

Sollecitato dalla ‘Regione’ a fornire ulteriori dettagli, Ustra attraverso il portavoce Eugenio Sapia assicura che «la tempistica prevista è confermata». L’apertura del secondo traforo dovrebbe dunque avvenire nel 2030, dopodiché seguirà per alcuni anni la bonifica totale della prima canna inaugurata nel 1980. «Non si tratta di lavori imprevisti ma di modifica di esecuzione di alcune opere», aggiunge Ustra: «In particolare il contro avanzamento nord permette di ottimizzare l’esecuzione ed eliminare eventuali rischi sul programma lavori». Il contro-avanzamento proseguirà fino all’estate 2024: si tratta di lavori finalizzati all’installazione della fresa meccanica, lunga diverse centinaia di metri, con la quale sarà effettuato lo scavo principale. «Parte delle prestazioni supplementari – specifica Ustra – sono dovute a uno spostamento di prestazioni da un lotto all’altro, in particolare per il trasporto dei materiali di scavo, poiché il lotto incaricato di queste prestazioni non è ancora pronto a causa del ritardo sulla delibera causata da un ricorso; stesso discorso vale anche per una parte delle installazioni».

Nessun problema nella zona di disturbo

La parte principale dell’opera è rappresentata dallo scavo di 7,3 km di lunghezza, con un diametro di 12,3 metri, effettuato dalla fresa. Questo tratto si collega a una sezione iniziale di 160 metri di lunghezza, scavata in modo convenzionale. Gli altri lavori del contratto comprendono lo scavo, pure con metodo convenzionale, lungo 430 metri attraverso la zona di faglia nord, anche detta zona di disturbo nord Mesozoico costituita da roccia friabile e instabile situata a circa 4 km dal portale nord. «In questa zona – rileva Ustra – finora non sono stati riscontrati problemi». Successivamente la fresa viene tirata attraverso questa sezione e la sua testa di perforazione revisionata. Quindi affronterà l’ulteriore tratto di scavo fino al confine del lotto, al chilometro 7,9. Il consorzio è anche incaricato di realizzare lo scavo di due centri di ventilazione sotterranei, nonché un impianto di calcestruzzo sotterraneo e alcune sale di produzione per conci e condotti di servizio in ex caverne militari.

La situazione al portale sud

Una procedura analoga di avanzamento – con delibera pari a 499 milioni decisa nell’autunno 2022 – è in corso nel lotto sud affidato al Consorzio Marti 2TG di cui fanno parte le imprese Marti Tunnel Ag, la Mancini & Marti di Bellinzona e la Ennio Ferrari di Lodrino. Alle stesse aziende erano già stati assegnati i lavori per lo scavo del cunicolo di accesso sud. Per il lotto sud l’importo della delibera ammonta a 499 milioni di franchi. Anche in questo caso, una zona di disturbo geologico è presente a circa 4 km dal portale di Airolo ma al momento, conclude Ustra, «non si prevedono ulteriori mandati» come quello che interessa il lotto nord.

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