Ticino

Rielezione Cassis, Gobbi punzecchia la sinistra

Su Facebook il capo del DI critica il Ps che in passato si era anche opposto alla sua candidatura. Governo soddisfatto. Le reazioni della deputazione ticinese

Keystone
11 dicembre 2019
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Il Consiglio di Stato esprime soddisfazione per la rielezione del consigliere federale Ignazio Cassis. “Una rielezione che conferma la qualità del lavoro svolto alla Direzione del Dipartimento federale degli affari esteri e l’attenzione dell’Assemblea federale verso le diverse componenti culturali e linguistiche del Paese”, scrive il governo ticinese in un comunicato. 

La presenza di uno svizzero italiano in Consiglio federale “contribuisce alla salvaguardia dell’identità del nostro Paese federalista, che da sempre intende distinguersi per il rispetto delle diverse componenti culturali e linguistiche e per il coinvolgimento delle minoranze nei processi politici”.

L’auspicio del Consiglio di Stato è che la presenza di Ignazio Cassis continui ad aiutare il Governo a comprendere meglio le sfide particolari alle quali è confrontato il Canton Ticino, e porti con sé un contributo tangibile alla coesione nazionale.

Il commento di Gobbi su Facebook riguardo al Ps

Su Facebook il consigliere di Stato Norman Gobbi ha pubblicato un commento sarcastico nei confronti del Partito socialista, che in passato si era opposto alla sua candidatura al Consiglio federale e che quest'anno ha deciso di andare contro Ignazio Cassis per sostenere la candidata dei Verdi Regula Rytz.

Sommaruga presidente per il 2020, priorità clima e Europa

Simonetta Sommaruga sarà la Presidente della Confederazione per il 2020. L'Assemblea federale l'ha eletta oggi con 186 voti su 200 schede valide. Il suo vice sarà Guy Parmelin. Clima, Europa e solidarietà sono i temi che la bernese intende portare avanti durante il suo anno di presidenza.

I commenti dei deputati ticinesi a Berna

"Eravamo ottimisti quanto alla rielezione di Ignazio Cassis in Consiglio federale e siamo contenti del fatto che il sostegno promesso dagli altri partiti c'è stato". Così si è espresso stamane il consigliere nazionale Rocco Cattaneo (Plr/TI) a Keystone-Ats subito dopo la conferma in governo del suo collega di partito, titolare del Dipartimento federale degli affari esteri.

Non solo aritmetica

L'elezione in Consiglio federale, ha poi fatto notare Cattaneo, non si basa solo su un calcolo aritmetico, "come vorrebbero farci credere i Verdi e i socialisti". Lo dimostra il caso dell'UDC, che nonostante fosse di gran lunga il partito più importante in Svizzera ha faticato anni prima di avere un secondo consigliere federale. 

Pur comprendendo il desiderio dei Verdi di accedere alla stanza dei bottoni, anche per Alex Farinelli (Plr) - eletto il 20 di ottobre scorso al posto di Giovanni Merlini - la composizione del Consiglio federale non risponde a logiche solo aritmetiche, legate al risultato elettorale dello scorso ottobre, ma anche ad altri criteri, come la rappresentanza regionale. Se fosse solo la logica matematica a contare, ha sottolineato, allora non servirebbe nemmeno il voto del Parlamento. In ogni caso, ha aggiunto, l'elezione della Rytz avrebbe fatto scivolare il governo troppo a sinistra, ciò che non rispecchia i rapporti di forza tra i partiti nell'Assemblea federale.

Una candidatura sbagliata

Più duro nel suo giudizio il consigliere nazionale Marco Romano (Ppd), che ritiene sbagliata la candidatura di Regula Rytz, mentre sarebbe stato meglio optare per un candidato o candidata più moderata, evitando soprattutto di attaccare frontalmente l'attuale ministro degli esteri Ignazio Cassis, l'unico rappresentante della Svizzera italiana in governo. Il voto odierno rispecchia, per il deputato di Mendrisio, il desiderio da parte del Parlamento di stabilità “ed è una sconfessione degli estremi e delle forzature, come dimostrano le molte schede bianche raccolte sia da Ueli Maurer (Udc) che da Simonetta Sommaruga (Ps)”.

Romano ha anche criticato i socialisti per aver sostenuto una candidata non tenendo conto del fattore linguistico/culturale, evocato al momento di eleggere Ignazio Cassis due anni fa e poi improvvisamente messo in disparte. Quanto al fattore matematico, gli stessi partiti che l'hanno invocato oggi in aula sono gli stessi che per anni hanno negato all'Udc un secondo seggio in Consiglio federale, pur avendone diritto.

La riconferma di Cassis era attesa anche per Fabio Regazzi (Ppd) il quale, già prima del voto decisivo, aveva escluso stravolgimenti nella composizione dell'esecutivo. A detta di Regazzi, la stabilità del sistema e l'aspetto regionale hanno ancora un peso. 

Per il consigliere agli Stati Marco Chiesa (Udc), la rielezione di Cassis non è una sorpresa. "Da una parte abbiamo una cattiva perdente e dall'altro un piccolo vincente", ha dichiarato perentorio a Keystone-Ats. I Verdi non sono riusciti a tessere alleanze con le altre forze politiche, in particolare con i Verdi liberali. Un'elezione della Rytz, inoltre, “avrebbe spostato il baricentro dell'esecutivo troppo a sinistra. Oltre a ciò ha prevalso il desiderio di stabilità e il fatto che per tradizione non si esclude un ministro in carica”.

 

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