Ticino

In parlamento tante domande e poche risposte sull'ex funzionario

Zali: "Attendiamo le motivazioni della sentenza e gli accertamenti dell'inchiesta amministrativa'. Intanto l'ex funzionario del Dss licenziato continua a percepire il suo stipendio

(Ti-press)
19 febbraio 2019
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“Attendiamo le motivazioni della sentenza e gli accertamenti dell’inchiesta amministrativa”. Questa è stata la risposta del governo, ripetuta più volte dal presidente Claudio Zali, di fronte alla quasi quarantina di domande poste da quattro interpellanze relative alla vicenda dell’ex funzionario del Dss condannato per coazione.

Il Consiglio di Stato ha confermato che l’ex funzionario del Dss, sospeso prima e licenziato poi, continua tutt’ora  a percepire il suo stipendio, in base a quanto previsto dai termini di disdetta della Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti (Lord). Conferma che è stata accolta con indignazione dal Parlamento. "Deplorabile" ha commentato il leghista Boris Bignasca.

Secondo Pronzini (Mps) anche il Gran Consiglio, come fatto dal giudice Villa, dovrebbe chiedere scusa alle vittime. Il deputato dell’Mps ha fatto richiesta di aprire una discussione generale sul tema, vista la gravità della vicenda. La sua proposta è stata respinta in una votazione piuttosto tirata: 24 favorevoli, 29 contrari e 9 astenuti. 

Fiorenzo Dadò (Ppd) in apertura del dibattito si era lamentato che l’ex funzionario del Dss non fosse stato denunciato subito. In quel caso “non avrebbe potuto continuare a delinquere, e grazie alla protezione di cui ha goduto ha potuto continuare a sfamare la sua voglia predatrice”. "Un grave atto di omertà istituzionale".

Alta tensione in sala quando Dadò, in replica all’intervento di Zali, ha alzato la pagina del ‘Mattino’ che riferiva della triste vicenda (con una grande immagine di una donna toccata da un uomo) chiedendo al presidente dell’Esecutivo: "Ma lei si distanzia da quanto fatto dal giornale del suo partito?". Pure questa domanda, come tante altre in merito al noto caso, è rimasta per ora inevasa.    

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