Mendrisiotto

‘I camion devono restare nel Mendrisiotto’

Simonetta Sommaruga risponde a Marco Romano. ‘Spostare più a nord l’attesa dei veicoli pesanti non è la soluzione adeguata’. Delusione del Distretto.

Fermi a Balerna
(Archivio Ti-Press)

Quella delle colonne di veicoli pesanti nel Mendrisiotto è un problema di cui si continuerà a parlare anche nei prossimi mesi, questo nonostante le affermazioni odierne di Simonetta Sommaruga. “Spostare più a nord, per esempio nel Luganese, i veicoli pesanti che attualmente sostano sulla corsia di emergenza dell’autostrada A2 tra Mendrisio e Chiasso non è la soluzione adeguata”, ha affermato la consigliera federale al Nazionale, durante l’ora delle domande rispondendo a un quesito di Marco Romano (Centro/Ti). Nella sua domanda, il parlamentare ticinese si faceva portavoce delle preoccupazioni dei Comuni del Mendrisiotto, contrari al progetto dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) che prevede la realizzazione di una “corsia riservata” per i camion in prossimità del valico di Chiasso-Brogeda (A2), in pratica un parcheggio sul sedime autostradale. Romano si chiedeva per quale motivo il traffico pesante non viene gestito più a nord evitando di pesare su di un Distretto già praticamente al collasso per quanto riguarda il traffico viario. Oggi, in aula, Sommaruga ha spiegato che una soluzione lungo la piana del Vedeggio non è opportuna poiché “andrebbe a penalizzare ulteriormente il sovraccarico di quel tratto dell’A2 e non permetterebbe di accogliere quei veicoli che accedono dagli svincoli autostradali ubicati più a sud”. Inoltre, secondo la consigliera federale, il blocco dei veicoli pesanti a nord di Mendrisio “andrebbe a precludere anche il funzionamento della dogana di Stabio, che contribuisce anch’essa ad alleggerire i transiti dei veicoli pesanti verso Chiasso”. Secondo Sommaruga, “grazie all’apertura del centro di controllo dei veicoli pesanti di Giornico, prevista per la fine del 2022, e al costante trasferimento dei transiti dei veicoli pesanti attraverso le Alpi dalla strada alla ferrovia, il flusso di questi ultimi verso sud è destinato a diminuire”. A suo avviso, “ciò ridurrà in futuro anche l’impatto ambientale nel Mendrisiotto”. Una serie di risposte che ha subito sollevato diverse perplessità tra chi si è attivato in prima persona negli anni per combattere il problema dell’inquinamento nella regione a ridosso del confine più a sud della Svizzera.

‘Non cambiamo idea’

Oltre alle domande poste da Romano al Consiglio federale, sono stati infatti diversi i quesiti che la politica ha sollevato sul tema negli ultimi mesi. Tra questi anche due interpellanze comunali, a Mendrisio e a Chiasso, chiedevano lumi sulla gestione del traffico e dello smistamento dei veicoli pesanti lungo l’autostrada e alla dogana di Brogeda. A farsi promotrici di un malcontento popolare diffuse erano state le due sezioni cittadine del Plr. «Queste risposte sono la dimostrazione di quanto la nostra regione sia ascoltata e considerata a Berna», afferma il capogruppo in consiglio comunale Luca Bacciarini. Dello stesso avviso anche il suo omologo Vincenzo Crimaldi: «Che ci sarà un afflusso minore grazie all’area di stoccaggio a Giornico è tutto da dimostrare. Noi rimaniamo convinti della nostra idea e andremo avanti su questa linea. L’atteggiamento di Ustra non ci sembra adeguato». Ma cosa fare quindi? «Ora è auspicabile che sia il Cantone a intervenire, facendosi portavoce dell’idea che è condivisa da tutto il Distretto. Meritiamo più ascolto».

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