Parte dal capoluogo e da una azienda momò il progetto pilota che avvicina il cittadino all'amministrazione comunale e al territorio
Anche i Comuni, ormai, si sono lasciati prendere nella... rete. L’era digitale è una realtà e l’amministrazione pubblica non può restare alla finestra. Così, quando a Mendrisio è stato proposto di essere parte integrante di un progetto pilota che aspira a ‘conquistare’ (quasi) tutti i Comuni non solo del Ticino bensì della Svizzera intera, non ha faticato a rispondere di ‘sì’. La Città sarà, insomma, protagonista di una ‘app’ (un’applicazione per dirla tutta) già definita “futuristica” e gratuita. Chi l’ha immaginata – ovvero localsearch, marchio di Swisscom directories – ha voluto ribattezzarla ‘comunemio’, in modo da rimarcare la volontà di traslare nell’universo locale un’attitudine che è globale. E la scelta di prendere il ‘la’ dal Mendrisiotto, coinvolgendo altresì un’azienda momò – la Dos group – per sviluppare l’operazione, è stata voluta. Del resto, il capoluogo ha già fatto il salto nel digitale, decidendo di diventare una città ‘smart’.
La missione dell’‘app’, concretizzata in un anno di lavoro, è chiara: essere utile al cittadino. Su questa piattaforma di comunicazione si metteranno, infatti, in contatto l’utente con l’amministrazione comunale e le istituzioni e associazioni culturali e sportive presenti sul territorio. Come dire che si può animare la vita comunale anche da un telefonino. Stefano Santinelli, Ceo di localsearch, non nasconde le ambizioni dell’iniziativa. «L’obiettivo è quello di digitalizzare 2mila Comuni, 40-50mila associazioni e raggiungere così 5-6 milioni di cittadini. Questa app – rilancia – ha un grande potenziale». In più, ha fatto capire, sarà alla portata pure dei piccoli Comuni, svantaggiati a fronte delle possibilità (anche finanziarie) dei grossi centri. D’altro canto, l’applicazione è quanto mai legata alla territorialità, come ha tenuto a osservare Stefano Doninelli, Ceo di Dos group. Tanto più che ‘comunemio’ darà l’opportunità di personalizzare le informazioni nel solco degli interessi dell’utente che la consulta. Dunque i diversi calendari (dal proprio Comune al sodalizio) non avranno più segreti, al pari dei servizi e, al contempo, non ci si lascerà sfuggire più nessuna a manifestazione. «La piattaforma permette di essere più vicini alla nostra realtà – ha constatato il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini –. Non solo, di conoscere ciò che accade sotto l’aspetto delle attività sociali e culturali».
La Città, d’altra parte, aveva già intrapreso questa strada. «In effetti, anche Mendrisio sta andando in quella direzione, per valorizzare altresì il patrimonio che possiede. Ad esempio, la nostra è stata la prima città in Ticino, al suo fianco la Supsi, a entrare a far parte del Concetto Smart City». Il passo successivo, ci ha fatto capire il sindaco, sarà quello di portare piu servizi sullo sportello elettronico. «Ma senza – ha precisato subito – dimenticare il contatto umano». Nel Distretto, del resto, il capoluogo non è il solo a misurarsi col mondo digitale. A Morbio Inferiore, come in altri Comuni del cantone, si è deciso di provare l’esperienza dell’e-cittadino, favorendo lo scambio di informazioni fra palazzo (comunale) e abitanti.
In fondo, ha reso attenti dal canto suo il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, «dall’albo comunale all’‘app’ sul cellulare oggi il passo è breve». Riconosciuto il ritardo sulla digitalizzazione dell’apparato statale, resta l’ineluttabilità di un cambiamento in atto. «E come dipartimento – ha ribadito – è da anni che ci stiamo muovendo in questa direzione, proprio per migliorare la relazione fra cittadino-utente e servizi dello satto». Una ‘app’ che dà una mano, quindi, serve sempre.