Mendrisiotto

Una vita di botte e sopraffazioni

Davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio ci sono marito, moglie e nonno (in contumacia). Vittime di una quotidianità violenta quattro figli

(foto Ti-Press)
19 dicembre 2018
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Una vita fatta di violenze, psicologiche e fisiche. Un contesto nel quale si situano marito e moglie e quattro figli, senza dimenticare un nonno (già condannato per abusi). È un quadro difficile anche solo da immaginare quello che si sta delineando nell’aula della Corte delle assise criminali di Mendrisio - presieduta dal giudice Mauro Ermani -, dove compaiono alla sbarra, da questa mattina, una coppia residente a Chiasso e il padre di lui (assente quindi giudicato in contumacia). Tentato omicidio intenzionale (in alternativa esposizione al pericolo della vita altrui), lesioni, vie di fatto, minaccia, coazione, violazione del dovere di assistenza o educazione: è questa la lunga lista di reati - stilata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni - nei confronti dei due.

Figura centrale, nella prima parte del dibattimento, quello della moglie-madre difesa dall’avvocato Pascal Cattaneo, capace di picchiare “con sberle e pugni, con il bastone della scopa e con il tacco 12cm di una scarpa” il marito in almeno quarantasei occasioni tra il 2016 e l’inizio dello scorso anno. Arrivando, in due occasioni, a impugnare un coltello e puntandoglielo al collo. Atti violenti che la donna non ha risparmiato, in innumerevoli occasioni, anche ai quattro figli.
Botte dalle quali - si evince dal lungo atto d’accusa - non si è sottratto nemmeno il marito (patrocinato dal legale Stefano Camponovo): in almeno 96 occasioni ha alzato le mani nei confronti della moglie.

L’inchiesta, ha ricordato in aula il giudice Ermani, nasce da una segnalazione alla polizia da parte del direttore delle scuole comunali di Chiasso, ravvisando una “concreta ipotesi che i figli della coppia fossero vittime di maltrattamenti”. La punta di un iceberg che sta emergendo, piano piano, davanti alla giustizia.

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