
I travagli nella casa della Sinistra erano noti ed evidenti da tempo. E gli effetti si sono visti anche nei risultati per il Municipio. Mantenuto il seggio, grazie anche all'unione con i Verdi, rivista verso l'alto la percentuale dei voti di lista, che hanno sfiorato il 21%, a cambiare è il volto del municipale. Davide Dosi ha infatti sorpassato – è il caso di dire a Sinistra – Patrizia Pintus, la municipale uscente, per una trentina di suffragi personali. Il fatto di esserci (dentro l'esecutivo) ha dato più di un motivo a quanti si sono ritrovati al Bar Graziella per alzare i calici e brindare.
Colto di sorpresa da questa elezione? «Assolutamente colto di sorpresa – ammette a 'laRegione' Davide Dosi –. Anche se ci speravo. Alla fine non pensavo fosse possibile».
Il fatto che sia il risultato anche di una scelta interna alla Sinistra (in questa tornata di nuovo in comunione con i Verdi) che segnale dà in prospettiva futura? «Innanzitutto, è una grossa responsabilità. Bisogna dare delle risposte alle persone che hanno scelto me piuttosto che la municipale uscente. Alla quale va un grande grazie per tutto quello che ha fatto in tutta la sua carriera politica. Il segnale penso sia legato alla voglia di cambiare. Un cambiamento molto sentito all'interno della Sinistra in generale, evidenziato anche dalla scelta di Igor Righini come presidente del Ps cantonale, dal travaglio interno dei Verdi. Penso ci sia voglia di voltare pagina e di iniziare qualcosa di diverso, che sinora non è stato fatto».
Si riuscirà a ricucire gli strappi interni? «È la mia grossa speranza. Il compito principale ora è quello di ricominciare un discorso unitario. La campagna è stata anche aspra in alcuni momenti. Bisognerà sedersi a un tavolo e discutere di tutto. Sarà difficile, ma sono positivo. Ci sarà modo di dibatterne apertamente, come abbiamo sempre fatto».
ll Municipio è stato rinnovato per i tre quinti. I neofiti dovranno prendere le misure? «Di sicuro è un bel cambiamento. È l’occasione per ripartire quasi da zero rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Come neofiti non abbiamo un passato da difendere. Possiamo davvero ricominciare daccapo e impostare un discorso più tranquillo. Il fatto che il Ppd ha ritrovato un posto all’interno dell’esecutivo penso sia una ricchezza da sfruttare per essere più propositivi ed evitare certi scontri che ci sono stati nel recente passato».
Sedere allo stesso tavolo con Roberta Pantani che effetto fa? «Non ho preclusione verso nessuno. Sarà una collega di lavoro e sono sicuro che avremo modo di lavorare bene. Ognuno, certo, difenderà le proprie opinioni. Ma fa parte del gioco».