Luganese

Ritrovato un lupo morto lungo i binari a Bironico

La carcassa inviata a Berna per le analisi, l'Ufficio caccia e pesca: ‘Tutto il Ticino potenzialmente a occupazione del predatore’

Lo ha trovato un macchinista la mattina di sabato 8 aprile. «I guardacaccia hanno avuto la segnalazione in merito alla presenza di un canide sul tracciato ferroviario in località Bironico, nel Comune di Monteceneri. Da una prima verifica pare essere un lupo. Da prassi la carcassa è stata portata all'Istituto di virologia e di immunologia di Berna martedì, dove verranno fatte tutte le analisi del caso. Seguirà un'autopsia, poi un campione di tessuto verrà inviato al Centro nazionale di riferimento dei carnivori, su mandato della Confederazione, che a sua volta incaricherà di fare le analisi genetiche, come facciamo noi sui campioni sulle predazioni o altro, e da queste analisi sapremo se era un lupo presente per la prima volta sul territorio o se era un lupo che era stato già identificato o in Ticino o in un altro cantone. Ma è più un'analisi di statistica che altro, perché non abbiamo danni, non c'era un comportamento aggressivo particolare registrato in zona. Ne prendiamo semplicemente atto», spiega a ‘laRegione’ Tiziano Putelli capo dell'Ufficio della caccia e della pesca.

«Tutto il territorio cantonale già da un po’ di anni è potenzialmente a occupazione del lupo. Ci sono delle zone, come il sud del Luganese dove oggi non abbiamo lupi stabili però occasionalmente vi possono essere lupi in dispersione, ovvero in transito» evidenzia il capoufficio.

Due branchi e singoli esemplari

Nessuna sorpresa dunque? «No perché comunque sono animali che si spostano parecchio sul territorio. I Grigioni, per fare un esempio, avevano marcato un lupo sul loro territorio e dopo qualche mese l'hanno ritrovato in Ungheria. O dopo averli registrati in Ticino ritornano poi nei Grigioni o a San Gallo. Sono lupi quindi che si spostano di decine e decine di chilometri anche in una sola notte. Attualmente, seppur è difficile dare un numero preciso, possiamo fare una stima a dipendenza di dove sono i branchi, e cioè quello sulla sponda destra della Valle Maggia, la Val Rovana, e quello in Val Colla e Capriasca. I branchi più o meno sono stazionari e territoriali anche se un branco va a occupare una superficie di 200 chilometri quadrati. E questi due branchi sono anche transfrontalieri. Ne abbiamo poi come singoli esemplari in Valle di Blenio, per esempio. Se devo proprio fare un numero dovremmo averne una ventina».

L'investimento è avvenuto sicuramente di notte perché il personale ferroviario l'ha segnalato alle sette del mattino: «Il primo riscontro che abbiamo avuto da Berna è la conferma che il decesso, ovvero le fratture e le lesioni interne sono compatibili con un incidente ferroviario. Avere perciò un lupo in transito di notte può capitare. Certo non è la regola ma neppure un motivo di allarme – rimarca Putelli –. Restano animali difficili da vedere, le segnalazioni restano abbastanza rare. Se pensiamo alla grande mobilità della gente e al numero degli avvistamenti sono comunque contenuti».

Il timore per l'uomo

Il Ticino tutto è del resto considerato come regione con presenza del lupo. Ha sempre timore verso l'uomo? «Lo deve avere. Di principio il lupo ha timore dell'essere umano. Infatti nella cosiddetta Strategia lupo Svizzera nei comportamenti considerati normali nell'avvistamento di un lupo rientra il lupo che osserva un attimo poi si allontana, o se c’è un incontro ravvicinato poi scappa. Il lupo che segue anche per un breve tratto un uomo è già un comportamento anomalo. Se dovesse perdere questo timore o risultasse minaccioso bisognerà intervenire con un ordine di abbattimento. Tutte le segnalazioni che riceviamo sono sempre avvenute come incontri occasionali, spesso in auto, a bordo strada o che attraversa la strada, ma l'animale si è sempre allontanato».

Cosa fare se ce lo si ritrova davanti? «Nel nostro sito www.ti.ch/caccia settore grandi predatori, vi è una scheda sulle regole di comportamento. Non è tanto lo sguardo ma farsi vedere più grandi magari alzando le braccia, facendo rumore, parlando ad alta voce e allontanarsi. Stiamo comunque sempre parlando di animali selvatici ed eviterei per questo di andargli vicino per un selfie e prevedere vie di fuga. La regola, lo ripeto, è mantenere la calma, fermarsi, perché anche il lupo farà così, in generale guarderà e poi andrà per la sua strada».

Cosa ne sarà della carcassa

Cosa ne sarà della carcassa? «Il Cantone ha la possibilità di recuperare gli animali. Uno lo abbiamo imbalsamato, un altro lo abbiamo richiesto per un interesse didattico e formativo soprattutto sul cranio, sullo sviluppo della dentizione, altrimenti, come in questo caso dove la carcassa è particolarmente rovinata, non viene richiesta indietro e verrà smaltita».

Un lupo che si fa sempre più vicino all'uomo, ai centri abitati? «È solo una questione di statistica – ci risponde ancora Putelli –. È vero che in Svizzera, e in Ticino negli ultimi anni, il popolamento dei lupi è aumentato e quindi aumentando il numero dei lupi aumentano le possibilità di avvistamenti. Nei principi base definiti anche a livello federale, dove viene definita la strategia di conservazione e di gestione del lupo, ovvero la convivenza fra i diversi interessi, i lupi di principio si devono nutrire della selvaggina, devono rimanere lontani dagli insediamenti e non devono perdere il timore verso l'uomo. In parallelo, per gli animali da reddito devono essere messe in atto le misure di protezione. È chiaro che laddove uno di questi principi viene a mancare è necessario intervenire. Se un lupo ha un condizionamento che lo porta ad abituarsi e ad avvicinarsi alle zone abitate, soprattutto di giorno, ecco che c'è un problema ed è necessario monitorare e individuarne il motivo. Intervenire cioè sul motivo particolare di attrazione che solitamente è una fonte facile di cibo e che va tolta. L'aumento di segnalazioni va, lo ripeto, di pari passo con l'aumento del numero degli esemplari non solo sul territorio ticinese ma anche nei vicini cantoni e nella vicina Italia».

Abbiamo anche provato a contattare le autorità comunali di Monteceneri per un riscontro senza però esito.

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