Luganese

Inaugurato il cantiere della nuova sede della Dsu

In via alla Stampa sorgeranno due edifici che ospiteranno gli uffici del Dicastero sicurezza e spazi urbani. Obiettivo della Città rispettare l'ambiente

La cerimonia si è conclusa con il primo simbolico colpo di pala
(Ti-Press)
28 marzo 2023
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«Oggi il meteo ci ha regalato l’occasione di vedere come questa parte della città non sia così negletta come spesso invece viene indicata». Queste le parole della direttrice del Dicastero sicurezza e spazi urbani di Lugano Karin Valenzano Rossi all’inaugurazione, stamane, del cantiere per la nuova sede della Divisione spazi urbani al Piano della Stampa. Un'inaugurazione che si sarebbe dovuta tenere all’inizio dello scorso anno. La nuova sede sostituirà quella storica di Cornaredo. Intervenuti durante l’evento anche il sindaco Michele Foletti e la capodicastero Immobili Cristina Zanini Barzaghi.

Due edifici uniti da un cortile centrale

Il cantiere della nuova sede della Dsu sorgerà su un terreno di 37'800 m2, di proprietà della Città di Lugano. Il progetto definitivo prevede la realizzazione di due edifici uniti da un cortile centrale ed è scaturito dal concorso che aveva visto vincitore il progetto Ginger e Fred, della squadra interdisciplinare condotta dallo studio Epure Architecture et Urbanisme. Questo progetto e la relativa richiesta di credito di 55,6 milioni di franchi prevede l’accorpamento di diversi uffici al Piano della Stampa ed è stata approvata nel 2020 dal Consiglio comunale di Lugano. Il sindaco Michele Foletti nel suo intervento ha parlato di un «intervento architettonico di qualità, che qui prenderà forma, consentirà di racchiudere in un’unica sede attività diversificate che sono assicurate dagli spazi urbani. Inoltre questa realizzazione inciderà positivamente sulla qualità dei servizi della nostra città e contribuirà anche alla riqualifica di quest'area». La struttura accoglierà al suo interno circa 240 collaboratori, i laboratori e i depositi della Divisione gestione manutenzione di immobili, il laboratorio di segnaletica della Polizia Città di Lugano, un deposito del Corpo civici pompieri e quasi 300 veicoli.

Ideale per funzionalità e urbanistica

Il sindaco ha sottolineato che «lo spostamento dall’attuale sede di via Sonvico è anche funzionale al conseguimento del grande progetto del nuovo quartiere di Cornaredo, segnatamente per quanto concerne la viabilità definitiva e la futura realizzazione del parco». Gli edifici saranno certificati secondo lo standard Minergie A. Questo infatti giustifica la scelta di adottare alti standard energetici utilizzando il più possibile legno come materiale da costruzione, di predisporre un impianto fotovoltaico che copre quasi l’intero fabbisogno di energia e la possibilità di allacciamento a una centrale termica in zona. Dal canto suo, la municipale Cristina Zanini Barzaghi ha evidenziato come la soluzione scelta ed elaborata dal team interdisciplinare Epure sia ideale per funzionalità e per inserimento urbanistico: «Altri dicasteri si troveranno riuniti qui in un edificio moderno che sostituirà la sede di Cornaredo, ormai vetusta e lascerà anche liberi diversi spazi interessanti a Viganello, nel sedime ex Ptt».

Trasloco previsto fra tre anni

Altro aspetto positivo di questo progetto, evocato dalla capodicastero Immobili, è la possibilità, allo stesso tempo, di valorizzare ulteriormente l’asse verde del fiume Cassarate. Zanini Barzaghi: «Il trasloco nella nuova sede in via alla Stampa è previsto fra circa tre anni e l’allineamento ai lavori delle strade cantonali a Cornaredo sembra ora garantito. Come per il polo sportivo, anche qui siamo riusciti a recuperare molti ritardi e di questo dobbiamo ringraziare anche il Consiglio comunale che ci ha dato fiducia». Karin Valenzano Rossi ha messo in evidenza l’importanza di un’opera che consentirà di dotare la Divisione di spazi moderni e adeguati alle esigenze del settore. Per quanto riguarda la struttura, l’architetto Pascal Favre ha spiegato che, alla base del progetto, c’è «il concetto di realizzare due edifici per consentire un’organizzazione il più razionale possibile». Secondo l’architetto, «la grande sfida di questi grandi progetti è quella di ridurre il più possibile i terrazzamenti. Questi elementi, molto costosi, sono modulabili in relazione alla funzione e in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze».

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