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‘Vivere Lambertenghi’, aperto il concorso di architettura

Il progetto mira a edificare un villaggio solidale entro il 2026: appartamenti a pigione moderata, centro diurno, asilo nido e portineria di quartiere

L’area su cui sorgerà la nuova proposta architettonica e sociale
(Ti-Press)
5 agosto 2022
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Ventitré appartamenti a pigione moderata, un asilo nido, un centro diurno per anziani, una portineria di quartiere. Insomma, detto in tre parole: un progetto sociale. Che potrebbe vedere la luce nel 2026 in uno dei più preziosi quartieri della Città. Compie un decisivo passo avanti la Cooperativa di abitazione Vivere Lambertenghi che dopo essersi aggiudicata il diritto di superficie dal Municipio di Lugano per 53 anni ha indetto un concorso di architettura (il bando sarà pubblicato sull’edizione di oggi del Foglio ufficiale del Canton Ticino e sul sito Internet www.simap.ch nonché all’indirizzo del sodalizio).

Una primizia nel panorama luganese

Si tratta di una primizia nel panorama luganese "che sta riscuotendo interesse e apprezzamenti dai quali emerge una rete di collaborazioni in ambito sociale a favore del quartiere" – si evidenzia in un comunicato stampa–. Da noi interpellato, il copresidente della Cooperativa, Marco Treichler, sottolinea: «Intendiamo offrire la possibilità di raccogliere molte idee, aprendo un concorso pubblico a livello svizzero e non già un concorso a invito per dare l’opportunità magari a giovani architetti di profilarsi». Il progetto Vivere Lambertenghi è promosso dal sindacato Ocst, dalle associazioni GenerazionePiù, Gruppo di Solidarietà e alcuni privati. Sin dall’inizio dell’iniziativa l’intento della Cooperativa era di dare impulso alla realizzazione di una sorta di "villaggio solidale" attorno ai servizi dell’Ocst. Le iscrizioni al bando di concorso sono aperte fino a settembre.

Il comparto di proprietà della città di Lugano su cui sorgerà la costruzione è quello di via Bertaro Lambertenghi 3, sull’ampio spiazzo arretrato in faccia alla scuola elementare, dove attualmente sorge un posteggio pubblico e un’area dismessa. Si tratterà di un edificio in verticale – il piano regolatore prevede un’altezza R6/7 – e la creazione di una piazza interna aperta al pubblico. «L’idea è quella di giungere a febbraio al progetto vincitore che sarà scelto da una apposita giuria già nominata» – fa sapere Treichler. Committente e promotore del concorso è la Cooperativa stessa, riconosciuta quale ente di pubblica utilità ai sensi della legge sulla promozione dell’alloggio. Il copresidente spiega quanto l’obiettivo del progetto sia quello di individuare una proposta adeguata dal profilo dell’inserimento nel territorio, architettonico, costruttivo, economico, sostenibile e concettuale, sulla base delle esigenze formulate sul programma di concorso. Inoltre, i destinatari degli alloggi, oltre alle famiglie con bambini, saranno anziani e famiglie monoparentali a basso reddito. Il piano terreno ospiterà il centro diurno per anziani di GenerazionePiù con funzione di portineria di quartiere e l’asilo nido per l’infanzia, Piccoli Passi.

Ma come sarà finanziato il progetto? Ancora il copresidente: «Per il momento abbiamo ottenuto garanzie bancarie. L’investimento complessivo del progetto si aggira attorno agli 11-12 milioni di franchi. Siamo in trattativa con una fondazione, che sarebbe disposta a sostenerci con un contributo a fondo perso, ma l’accordo non è ancora stato raggiunto. Inoltre, potremo contare sugli introiti derivanti dagli affitti. Chiaro che se ricevessimo delle donazioni, andrebbero a beneficio del progetto e a favore degli inquilini che potranno contare su pigioni più ridotte. La costruzione sarà a vocazione sostenibile, stiamo pensando fra l’altro a una centrale a termopompa a beneficio del quartiere, in tal senso abbiamo già avuto contatti con le Aziende industriali di Lugano».

All’indirizzo Internet della Cooperativa di abitazione Vivere Lambertenghi www.viverelambertenghi.ch si trovano nel dettaglio tutte le informazioni sull’ampio e ambizioso progetto che si prefigge di restituire una dimensione sociale al celebre quartiere cittadino di Molino Nuovo, a poche decine di metri dall’università. Nonché i dettagli riservati agli architetti che intendono partecipare al bando di concorso pubblico. Si evidenzia, fra l’altro, come i promotori si attendano "da questo concorso, oltre che una proposta urbanistica, architettonica e funzionale di qualità, una soluzione che sappia rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze poste e valorizzare il luogo, conferendogli qualità urbana e carattere pubblico nel contesto del quartiere. In particolare vengono richiesti approfondimenti di diverse tematiche e in diverse scale quali il rapporto con il contesto, l’architettura, la costruzione, i materiali, la statica, l’organizzazione degli spazi nonché la sostenibilità". Un’altra importante considerazione sul senso profondo del progetto si trova così espressa: "Potrebbe sembrare un controsenso impegnarsi in un’operazione immobiliare del genere, se si pensa alle tante costruzioni dentro e fuori le nostre città e ai rischi spesso evocati da più parti, su una possibile bolla immobiliare. Così non è parso. Chi oggi continua a costruire edifici abitativi speculando sulla grande liquidità in circolazione e sui tassi di interesse bassi come non mai, piuttosto spesso non è orientato verso quelle categorie di persone con un reddito modesto".

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