Luganese

In carcere pure l’amico del parroco di Cadro

Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha convalidato l’arresto anche del 27enne italiano accusato, come don Samuele Tamagni, di reati patrimoniali

Si allarga l’indagine
(Ti-Press)
23 novembre 2021
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Secondo arresto nell’inchiesta penale per truffa, appropriazione indebita e riciclaggio promossa dal procuratore pubblico Daniele Galliano. Dopo la misura restrittiva decisa per il parroco di Cadro e Davesco, don Samuele Tamagni, che si era presentato spontaneamente venerdì scorso in Magistratura per autodenunciarsi di reati patrimoniali commessi nei confronti di alcuni familiari, della Fondazione Tamagni attiva per la lotta contro la violenza giovanile, presieduta da suo fratello Maurizio, e nei confronti della parrocchia di Cadro, il giudice dei provvedimenti coercitivi ha confermato il carcere anche per il 27enne italiano, trasferitosi in Ticino dalla Campania nel 2017. Entrambi gli indagati, per cui dunque il gpc ha convalidato gli arresti, devono rispondere degli stessi reati.

Alcune centinaia di migliaia di franchi l’ammanco nei confronti dei familiari del sacerdote

Secondo informazioni raccolte da laRegione, don Samuele, che si era invaghito del giovane, avrebbe ricevuto da lui ripetute richieste di denaro. E, non potendo più attingere alle proprie finanze, avrebbe sottratto ingenti somme dalle casse della parrocchia, agevolato dalla sua veste di vicepresidente del Consiglio parrocchiale. Ha inoltre compiuto sottrazioni indebite nei confronti di familiari e, in misura minore, della Fondazione Tamagni, in questo caso senza gravi conseguenze come ha puntualizzato ieri in una breve nota stampa il fratello Maurizio (“Per il momento posso dire che il danno causato alla fondazione è minimo e non ne preclude l’attività”). Le appropriazioni indebite sarebbero avvenute soprattutto nei confronti dei familiari di don Samuele Tamagni: si parla di alcune centinaia di migliaia di franchi.

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