CAPRIASCA

‘Sentimenti visibili’ in mostra a Roveredo

Nel nucleo del paese sopra Tesserete le opere degli ospiti dell’Istituto San Nicolao, tra art brut e integrazione concreta

10 ottobre 2021
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Due grandi occhi dipinti su una porta sbirciano chi imbocca il sentiero per i monti. Un rampicante su un muro di sasso fa capolino da una cornice decorata coi motivi della vite. Un finto televisore illustra immagini di mare “aspettando Carosello”. Ma c’è anche una piovra nera, trafitta da raggi rossi per esorcizzare i cattivi pensieri. Sono alcuni dei lavori che ora colorano il nucleo di Roveredo, in alta Capriasca. ‘Art brut’ in arrivo dal vicino Istituto San Nicolao, che da oltre 40 anni ospita una dozzina di persone disabili in una «comunità autoeducante», come ha spiegato il direttore Furio Vanossi in occasione del vernissage di sabato. Un momento di integrazione concreta, che ha visto gli ospiti del San Nicolao e le loro famiglie – insieme agli educatori e allo staff della Casa – unirsi agli abitanti del villaggio per un pomeriggio di arte, musica e poesia. Molti i visi allegri, molti anche gli sguardi commossi per un incrocio d’esperienze così intenso e partecipato.

In mostra per Roveredo (fino al 20 ottobre) ci sono i lavori creati durante la pandemia, quando la clausura forzata ha costretto ‘il San Nicolao’ a trovare nuovi modi per sfogare la fantasia. Agli artisti della comunità si è aggiunto anche il poeta Gianmaria Terrani: ha letto insieme al padre Graziano alcuni suoi versi che molti hanno trovato sorprendenti (gli scritti e le foto di Gianmaria costituiscono anche il primo lascito dell’archivio cantonale dedicato alle persone con diversità cognitive). «Sono un ragazzo down e ne sono contento», ha spiegato mentre il centinaio di presenti si scioglieva in applausi e abbracci. Il coro dell’associazione Autismo svizzera italiana ci ha messo la vivacità dei suoi canti, preceduti dalle ‘poesie musicali’ di Magda Bianchini e Stefano Marcionelli. Intanto gli artisti hanno accompagnato i presenti a scoprire le loro opere, un altro bel modo per stare tutti insieme dopo un doloroso lockdown. Come dice Gianmaria: «Faccio parte della famiglia».

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