In un’interpellanza, con primo firmatario Paolo Toscanelli, si chiede come mai non sia stato scelto un formato digitale, considerato ‘meno oneroso’

La rivista fresca di stampa ‘Lu’ è già al centro di un’interpellanza. Non per quanto scritto nelle circa cento pagine a colori, ma per il suo costo. Un gruppo di consiglieri comunali chiede chiarimenti al Municipio sulla scelta di pubblicare e distribuire una rivista comunale, in un momento segnato “da restrizioni finanziarie” e dall’aumento del moltiplicatore d’imposta del 3%.
Il primo firmatario Paolo Toscanelli e Jean-Jacques Aeschlimann, Rubens Bertogliati, Andrea Togni, Lara Olgiati, Laura Méar (tutti Plr), Sara Beretta-Piccoli (Pvl) e Giovanni Albertini (Avanti con Ticino&Lavoro) parlano di una decisione che solleva interrogativi in termini di coerenza e gestione delle risorse pubbliche, chiedendo “per quali motivi si sia optato per la creazione e la stampa di una rivista cartacea di ampie dimensioni invece di privilegiare una soluzione digitale, potenzialmente meno onerosa e più sostenibile”, oltre a conoscere “a quanto ammontano i costi di tale pubblicazione cartacea, della sua distribuzione e il metodo di finanziamento”.
L’atto parlamentare chiede inoltre di chiarire strategia, obiettivi, pubblico di riferimento e benefici concreti e misurabili dell’iniziativa, nonché se siano state svolte analisi documentate sui costi e sui risparmi potenziali. I consiglieri sottolineano anche “l’apparente incoerenza” tra spese di questo tipo e la richiesta di ulteriori sacrifici alla popolazione, chiedendo come il Municipio intenda “rafforzare la fiducia della popolazione nella gestione oculata delle finanze comunali” e se la Città ha in programma altri progetti simili.
I firmatari precisano infine che l’iniziativa “non vuole essere una critica alla qualità o alla professionalità del lavoro svolto, bensì una richiesta di maggiore trasparenza, chiarezza e coerenza nelle scelte di spesa”.