Luganese

Il Ministero pubblico sequestra l'ex Macello di Lugano

Primi passi della Procura, dopo le denuncia penale dei Verdi sporta contro il Municipio

Sotto sequestro
1 giugno 2021
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 "L'area è sotto sequestro per ordine del Ministero pubblico". È quanto si legge in un cartello posto davanti alle macerie dell'ex Macello di Lugano demolito per ordine del Municipio di Lugano sabato nel cuore della notte.

Sarebbe questo un primo passo dell'inchiesta penale avviata dopo la denuncia sporta ieri nei confronti del Municipio di Lugano, con consegna alle 16 alla segreteria della Procura, da parte dei Verdi del Ticino, sezione di Lugano. Il partito ecologista, patrocinata dall'avvocato, Costantino Castelli, ventila i reati di "violazione delle regole dell'arte edilizia, esposizione a pericolo della vita altrui e delitti contro la protezione dell’ambiente (art. 60 LPamb) ed ogni altro che dovesse emergere". I Verdi cittadini sollevano la presunta presenza di amianto nello stabile dell'ex Macello che appunto, con la demolizione ordinata nel breve volgere di una notte e senza i dovuti approfondimenti, avrebbe cagionato un considerevole danno ambientale. 

Il Ministero Pubblico al riguardo conferma il sequestro dell'area, disposto limitatamente alla zona delle macerie, e l'apertura del procedimento penale, al momento contro ignoti, aggiungendo che, oltre alle ipotesi di reato già esposte, parallelamente, sono stati predisposti gli approfondimenti per decidere se estendere il procedimento penale al reato di abuso di autorità. Riguardo al sequestro, viene segnalato che due delle persone che ieri si sono introdotte nel sedime superando le transenne e rompendo i sigilli sono state in seguito identificate dalla Polizia cantonale e arrestate. La loro posizione è attualmente al vaglio. Sono in corso verifiche anche su altre persone identificate. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore generale Andrea Pagani e dal Procuratore pubblico capo Arturo Garzoni.

 

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