Luganese

‘Lugano vuole delegittimare l'autogestione’

Il collettivo femminista Io l'8 ogni giorno condanna la risposta della polizia alla manifestazione di lunedì organizzata al Csoa il Molino

(Ti-Press)
10 marzo 2021
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“Indignazione e rabbia”. È quanto esprime il collettivo femminista Io l'8 ogni giorno “per quanto accaduto durante la manifestazione dell’8 marzo a Lugano “contro il patriarcato, il razzismo e l’islamofobia” organizzata dal Csoa il Molino” e che “si svolgeva nella giornata internazionale della donna che ha visto mobilitarsi e sfilare migliaia di donne e uomini in tutto il mondo”.

Di fronte a una cinquantina di manifestanti, considera il collettivo, “la città di Lugano ha schierato decine di poliziotti in tenuta antisommossa, con l’intento evidente di provocare e arrivare alla situazione di disordini che poi si è puntualmente verificata.  Appare chiaramente che questa repressione e aggressione nei confronti di giovani uomini e donne avesse come unico scopo quello di delegittimare l’esperienza dell’autogestione presente in città dal 1996”. Le dichiarazioni del sindaco Borradori e del municipale luganese Bertini, sottolinea il collettivo femminista, “non lasciano dubbi”. 

E poi: “Già nella stessa serata di lunedì tutti si sono affrettati a sostenere che era giunto il momento di chiudere definitivamente la questione della presenza dei molinari all’ex Macello, tacciati di essere facinorosi e provocatori. In pochi minuti si è voluto quindi cancellare con un colpo di manganello un’esperienza che caratterizza la città da ormai venticinque anni e che rappresenta un luogo di aggregazione, di cultura alternativa e di solidarietà. Quanto successo a Lugano è solo un esempio di come nel nostro paese il diritto di manifestare sia ancora tutto da conquistare. Sabato scorso a Zurigo una manifestazione femminista totalmente pacifica è stata violentemente caricata e poi dispersa senza nessuna motivazione dalla polizia presente in forze”. 

Per Io l'8 ogni giorno, “una situazione inaccettabile e che va combattuta, rivendicando con convinzione il diritto di manifestare di tutti e tutte, senza dover temere la repressione della polizia”.

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