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Quella bolletta del gas che tarda a sgonfiarsi

Le Ail: "Adesso è vero, ma ha un prezzo più stabile rispetto al petrolio e alla fine è conveniente"

Ti-Press
4 aprile 2020
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"Nel 2008 ho installato un nuovo impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda con una nuova caldaia a gas completandolo poi con pannelli solari per aiutare l'ambiente … e già allora mi veniva confermato (da un ex dirigente delle Ail , ndr) che il prezzo del gas era strettamente correlato al prezzo del petrolio! (con tanto di tabelle e grafici di non facile lettura per i poveri profani)" Constatato il recente crollo del prezzo del petrolio, e verificato che di questo non trova riscontro nella fattura delle Ail, ovvero il gas non è sceso di prezzo, un nostro lettore, Riccardo Bottinelli di Figino, ha deciso di prendere carta e penna per lamentare questa discrepanza. A quanto pare non è l'unico a sentirsi beffato, dopo che per lungo tempo si è decantata la convenienza di questa fonte rispetto alla classica nafta da riscaldamento.

Abbiamo girato la questione alle Ail di Lugano, per chiedere conto di questo mancato adeguamento del prezzo verso il basso. Il vicedirettore Carlo Cattaneo. "

"L’osservazione dell’attento lettore è pertinente ma parziale. Si sarà infatti accorto in passato che neppure a aumenti repentini e importanti della valutazione del barile di petrolio hanno fatto seguito altrettanti movimenti del prezzo del gas che stava consumando. Pure rimanendo indirettamente riferito a quello del petrolio, negli ultimi anni il mercato del gas ha sviluppato una dinamica tutta sua, determinata non da ultimo anche da proprie contingenze di carattere politico legate ai paesi dove viene estratto, non necessariamente coincidenti con quelli che producono l’oro nero. Ma il principio di fondo è un altro: il gas che immettiamo oggi in rete e che il cliente oggi stesso consuma non lo compriamo istantaneamente sul mercato al prezzo del giorno. Allo scopo di garantire ai nostri clienti una fornitura adeguata sia in termini di quantità sia di prezzo e con l’obiettivo di calmierare quest’ultimo soprattutto nei confronti di aumenti importanti e inaspettati, il suo acquisto viene effettuato “a fette” fino a tre anni d’anticipo. Inoltre, l’acquisto del fabbisogno complessivo di un anno viene coperto prima del suo inizio. La tariffa applicata alla clientela è la risultante del prezzo medio del portafoglio complessivo approvvigionato su più periodi. Sulla base di questo principio e nel caso in cui la tendenza ribassista dovesse confermarsi, è ragionevole pensare che nei prossimi anni si possa beneficiare di un prezzo medio più contenuto, di cui fare beneficiare la nostra clientela”.

Uno scenario che è cambiato

RIspetto al 2008, è anche cambiato lo scenario di riferimento, con l'ingresso di nuovi protagonisti. "Il shale gas, estratto attraverso il processo di fracking di rocce sotterranee, ha effettivamente contribuito in maniera importante sul prezzo di mercato tendenzialmente al ribasso, non tanto per i costi di estrazione di quest’ultimo, che al contrario sono maggiori rispetto all’estrazione convenzionale, ma piuttosto per l’offerta sul mercato. Attori come gli Stati Uniti hanno fatto investimenti importanti per l’estrazione del shale gas, proprio allo scopo di raggiungere una maggiore indipendenza energetica su questo vettore, ovviando in questo modo ad una dipendenza da rinomati fornitori come la Russia o l’Arabia Saudita, e anzi addirittura raggiungendo un ruolo di esportatore. Queste nuove produzioni hanno portato ad un’eccedenza d’offerta con un conseguente crollo dei prezzi. Queste eccedenze, amplificate dal trasporto tramite navi LNG (gas liquido) sempre più intenso, da nuovi investimenti in reti di trasporto, nord stream 2 dalla Russia, TAP in entrata nel sud Italia, generano grandi stock di gas che rendono il mercato molto stabile. Tutto questo a differenza del petrolio. Vediamo infatti come le recenti discussioni tra Russia ed Arabia Saudita portano una riduzione del 30% in pochi giorni. Lo stesso succede nella direzione opposta quando i membri OPEC si trovano e decidono di tagliare le produzioni perché i prezzi sono troppo bassi. In questo contesto il gas ha trovato una sua identità con un mercato tutto suo sicuramente più stabile nel medio-lungo termine"

Quindi alla fine secondo lei il gas tornerà ad essere conveniente?

"Oltre a quanto precedentemente menzionato, riteniamo che il prezzo sul medio termine del gas naturale resterà vantaggioso rispetto al gasolio in particolare in funzione dell’impatto della tassa CO2. Il gas naturale infatti emette il 30% di emissioni in meno e questo si riflette sulla tassa che viene applicata al consumatore, tassa che è destinata ad aumentare significativamente nei prossimi anni alla luce della strategia energetica 2050. E’ infatti tema attuale nelle camere federali la discussione sulla nuova legge sulla CO2 che porterà verosimilmente ad un aumento."

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