Ticino

Nuovi agenti di custodia: tre donne e sei uomini

Di recente la cerimonia per il rilascio della dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi

Si festeggia il traguardo raggiunto
((foto Dipartimento istituzioni))
25 aprile 2024
|

Sono nove i ticinesi che hanno terminato con successo la formazione teorica e pratica, durata otto mesi, alla Scuola per agenti di custodia delle strutture carcerarie cantonali. Tre donne e sei uomini, precisa una nota del Dipartimento istituzioni. Hanno preso parte alla cerimonia di dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi svoltasi sabato pomeriggio. “Un vero e proprio rito di ‘passaggio istituzionale’, dalla fase della formazione a quella dell’autonomia e della responsabilità, dalla condivisione ideale e teorica dei valori del Corpo alla loro difesa nel lavoro quotidiano”, rileva il Dipartimento.

La cerimonia si è tenuta nella Sala Aragonite di Manno. Dunque, nuovi e nuove agenti di custodia attivi nelle Strutture carcerari cantonali. Presenti fra gli altri a Manno il consigliere di Stato Norman Gobbi, la responsabile della Divisione giustizia Frida Andreotti, il direttore delle Strutture carcerarie ticinesi Stefano Laffranchini e il sindaco Giorgio Rossi.

Gobbi, riporta il comunicato, ha evidenziato “l’importanza del ruolo degli agenti di custodia, spesso invisibile agli occhi dei cittadini”. Il Dipartimento istituzioni, da lui diretto, “si sta concretamente impegnando per far conoscere la professione, evidenziando le varie attività che si svolgono nelle Strutture carcerarie e nelle quali si può crescere professionalmente, assumendo importanti funzioni di specializzazione e conduzione”. Altro tema al quale si è accennato è l’attuale sovraoccupazione delle carceri, fenomeno che tocca non solo il Ticino, ma la Svizzera in generale. In tal senso “il Consiglio di Stato, il Dipartimento con la Divisione della giustizia, la polizia, la magistratura e la Direzione delle Strutture carcerarie hanno adottato una serie di misure per sostenere il personale”.

Frida Andreotti ha ricordato “il significato non solo simbolico della Dichiarazione di fedeltà, ma anche quanto istituzioni e collettività richiedono a chi esercita la funzione di agente di custodia, nel rispetto delle norme morali e legali che toccano pure la dignità e il rispetto delle persone in stato di detenzione”. Dal canto suo il direttore delle Strutture carcerarie ticinesi Laffranchini ha sottolineato “l’importanza del percorso di risocializzazione dei detenuti a cui gli e le agenti di custodia partecipano quotidianamente”.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔