Luganese

Lugano apre gli 'Anni Venti' fra identità vecchie e nuove

Gran folla anche quest'anno alla cerimonia di Capodanno al Palazzo dei congressi

Ti-press
1 gennaio 2020
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Musica, bandiere, antichi schioppi e nuove visioni, discorsi e auguri: la cerimonia di capodanno resta una kermesse capace di attirare anche stamane nel Palazzo dei congressi diverse centinaia di persone, un pubblico affezionato, rappresentanza abbastanza fedele del popolo luganese, o almeno di quello più attaccato a tradizioni e istituzioni – mentre la cittadinanza più festaiola aveva animato la notte in piazza.

Pubblico e autorità

È sempre un palcoscenico importante quello del Palacongressi: se l’anno scorso aveva fatto colpo la proposta di una spiaggia sul lungolago, vero ‘ballon d’essai’ firmato da Alessio Petralli, quest’anno a Lugano la scena è stata presa da questioni maggiormente tecnologiche, tra cui la consegna ufficiale dell’attestato di Città dell’energia, un certificato ecologico di cui si può ben essere orgogliosi in tempi di ‘onda verde’. Cerimonia come si diceva nel solco della tradizione, con la parata per le vie del centro scortata dai Volontari Luganesi fin nell’atrio del Pala, aspetto che dona sempre un tono un po’ marziale, fra il batter di tacchi, rulli di tamburi gli antichi fucili con le baionette levate al cielo, gli stendardi delle società di Lugano, la Civica Filarmonica che per finire ha pure intonato l’inno nazionale, ossia il salmo svizzero. ‘Truppe’ passate in rassegna dal sindaco Marco Borradori, che non ha cancellato queste usanze ereditate dalle... passate gestioni. Con Borradori c’erano gli altri sei municipali luganesi (Esecutivo presente ‘in corpore’ dunque); della partita anche il Vescovo di Lugano Valerio Lazzeri, il presidente del Gran consiglio Claudio Franscella, i due consiglieri di Stato Christian Vitta e Claudio Zali, ospiti da altre città e cittadine – tra gli altri la municipale di Chiasso Sonia Colombo-Regazzoni – esponenti più o meno noti della ‘società civile’ e come detto molti comuni cittadini.

Think positive

Improntato alla positività il discorso del sindaco Borradori, che ha voluto trarre un bilancio privo di ombre dei sette anni di collaborazione con gli altri municipali «nonostante i primi tempi siano stati duri» e ha puntato lo zoom sui grandi progetti: quelli portati a termine con successo, come il polo culturale del Lac, e quelli in divenire, ovvero il polo sportivo di Cornaredo e – ancora più in divenire – del centro turistico del Campo marzio nord, a mesi la proclamazione del progetto vincitore nell’apposito concorso. Per tratteggiare l’identità della futura Lugano, ha detto il sindaco, è benvenuto il contributo di tutti. «Non dobbiamo avere paura di rischiare e metterci in gioco, perché ogni proposta – anche quella scartata – è un passo verso l’obiettivo, e le provocazioni sono benvenute in quanto tappa di un risultato futuro. D’altra parte, è così anche nella vita». Borradori si è soffermato in modo particolare sulla ‘cultura dell’innovazione’, come quella ben rappresentata dall’Istituto dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale – alla cerimonia del Pala è stato invitato come ospite d’onore il direttore dell’istituto, Luca Gambarella, e dal nuovo marchio di ‘Città dell’energia’ conferito dall’omonima associazione, rappresentata al Palacongressi dal suo ‘ambasciatore’ Ulrich König. E così, tra un intervento musicale e l’altro, protagonisti anche gli studenti del Conservatorio, gli ‘Anni Venti’ di Lugano possono entrare nel vivo anche per il Comune di Lugano, con la scadenza elettorale del prossimo 5 aprile sullo sfondo. Marco Borradori ne ha accennato solo ‘en passant’, il suo augurio finale per l’anno appena cominciato è «quello di affrontare il 2020 con speranza, positività, forza, salute, gioia e buon umore!».

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