Luganese

Omicidio di Viganello, calci e pugni per futili motivi

Oggi i primi interrogatori del 34enne austriaco e del 43enne del Mendrisiotto in manette con l'accusa di assassinio

La pensione La Santa (Ti-Press)
19 dicembre 2019
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«L’avvocato è fuori ufficio» è la risposta delle segreterie dei due legali. Sono state, dunque, lunghe ore d'interrogatorio, colme di domande, e chissà di quali risposte, quelle di oggi per coloro indicati quali autori dell’assassinio del 35enne bellinzonese avvenuto martedì in serata al secondo piano della pensione La Santa di Viganello, quartiere di Lugano.

Nessuna conferma per ora degli arresti (vi è tempo per il giudice incaricato fino a sabato), anche perché, ancora nella giornata di domani, si dovrebbero tenere ulteriori interrogatori del 34enne austriaco residente nel Luganese (quello che sembra essere, dalle testimonianze raccolte, l’autore materiale dell’omicidio) e del 43enne cittadino svizzero residente nel Mendrisiotto che fin dai primo minuti si è difeso negando di aver partecipato al mortale pestaggio se non come testimone.

I due legali, Letizia Vezzoni e Alain Susin, oggi erano irraggiungibili, stretti nella necessità degli inquirenti di far luce su quella terribile sera di tre giorni fa. Da quanto raccolto da informazioni interne alla magistratura i calci e i pugni sarebbero stati sferrati per futili motivi. Un litigio violento che con il passare dei minuti, e un carico alcolico parrebbe molto alto, è poi degenarato una volta che i tre si sono spostati dal bar alla camera della pensione. Un delitto che non ha mancato di sollevare le preoccupazioni dell'intero quartiere luganese, suscitando una serie di interrogativi legati alla concentrazione nello stesso luogo di persone in assistenza con problematiche simili di abuso di alcol e droga. 'Problema' che dovrebbe risolversi a breve, in quanto la pensione chiuderà il prossimo 15 gennaio lasciando il posto a un cantiere e al successivo complesso edilizio per studenti.

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