Luganese

L'eroina negli slip 'e tante bugie', chiesti 3 anni e 8 mesi

Davanti alle Assise criminali di Lugano un 40enne per un traffico di oltre 2 chili. La difesa chiede la scarcerazione. Domani la sentenza

Ti Press
16 dicembre 2019
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La prima volta venne arrestato con 196 grammi di eroina negli slip. Era il 22 ottobre 2014. Eppure, dopo un mese di detenzione preventiva e un procedimento penale aperto al Ministero pubblico, una volta rilasciato è tornato a trafficare eroina e cocaina. Cocaina ed eroina. Quantitativi, se possibile, aumentati. Dunque il nuovo arresto, il 25 settembre 2017. Così un 40enne italiano, pluriconsumatore di sostanze stupefacenti - cocaina, eroina, ecstasy, canapa - è comparso oggi a processo davanti alla corte delle assise criminali di Lugano (presidente, il giudice Marco Villa; giudici a latere, Renata Loss Campana e Aurelio Facchi) per rispondere di infrazione aggravata alla legge federale sugli stupefacenti.

Dal novembre 2017 l’imputato ha scelto di espiare anticipatamente la pena, dunque da oltre due anni si trova dietro le sbarre del penitenziario cantonale. Due gli atti d’accusa a suo carico, per svariati "giri" di droga, per un complessivo quantificato dalla procuratrice pubblica, Marisa Alfier di 800 grammi di cocaina e di eroina da 1,7 a 2,1 chili. Nella stessa inchiesta altri imputati, fra cui la ex fidanzata dell’imputato, è già stata condannata, rendendosi responsabile di un importante quantitativo di sostanza stupefacente. Fra i due imputati è stato pure disposto un confronto in sede di istruttoria dibattimentale. Per questo il giudice Marco Villa ha ammonito il 40enne, invitandolo a dare la sua ultima versione definitiva sul traffico. Ma per la pp Marisa Alfier - che al termine della sua requisitoria ha proposto per l’imputato una condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere - l’autore dei diversi traffici, avvenuti in diverse località del Cantone - ha ritrattato più volte i quantitativi di droga e raccontato tante bugie. Un elemento, questo, che rende difficile il lavoro della Corte che ha disposto la sentenza per la tarda mattinata di domani. Questione di credibilità: l’imputato racconta il vero, oppure tende a ridurre i quantitativi spacciati? Da un canto il 40enne ha detto che consumava parecchio: «In quel periodo eravamo tossici, vendevamo le bustine per finanziare il nostro consumo». Ma la procuratrice pubblica, Marisa Alfier, ha sottolineato che «la logica vuole che più si consumi e più si venda».

La difesa: 'Ha già pagato per i propri sbagli'

Dal canto suo, l’avvocato di difesa Stefano Pizzola, si è battuto affinché il suo assistito sia condannato a una pena massima di 2 anni e 2 mesi di detenzione, vale a dire l’esatta porzione di pena già espiata anticipatamente dal 40enne. Ergo: che l’imputato possa andarsene a casa e, come ha espresso lui stesso, raggiunga i propri parenti in Italia, dove intende risiedere.

Per quanto riguarda i quantitativi trafficati, il legale ha indicato in un massimo di 500 grammi di eroina (e non in 2 chili come prospettato dal magistrato) il peso della droga spacciato. Secondo l’avvocato Pizzola, il quarantenne ha pagato a sufficienza i propri sbagli e ora può lasciare il penitenziario. Per la pubblica accusa, invece, l’espiazione dovrà proseguire ancora per qualche mese, in virtù anche di una prognosi negativa: il primo arresto non ha sortito nessun monito per l’imputato.

Spetterà ora ai giudici della Corte delle assise criminali di Lugano, al termine della camera di consiglio, decidere se aprire o meno al quarantenne le porte del penitenziario.

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