Luganese

Riapertura casinò: i sindacati spingono sull'acceleratore

A cinque mesi dal fallimento si è tenuta al presidio una conferenza stampa in vista dell'imminente licenziamento dei 469 dipendenti.

27 dicembre 2018
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Conferenza stampa questa mattina al presidio degli ex dipendenti del casinò di Campione d'Italia per chiedere ad alta voce l'accelerazione del processo di riapertura della casa da gioco, chiusa dal 27 luglio scorso: 'Si stanno vivendo tempi biblici per una soluzione'. I sindacalisti hanno voluto, in particolare, fare il punto a cinque mesi dalla dichiarazione di fallimento. "Non c'è piena consapevolezza di quanto accaduto di grave nell'enclave", è il grido unanime rivolto probabilmente alla politica in particolare. Critiche peraltro sono state rivolte ai curatori, "più volte interpellati per cercare di convincerli a non licenziare, soprattutto alla luce del decreto fiscale che prospetta una riapertura della casa da gioco. L'invio e la consegna delle lettere è stato frustrante". 

Matteo Guanziroli, fra i portavoce dei sindacati, si è soffermato sul fatto che “la comunità campionese in questi mesi è riuscita a sopravvivere solo stringendosi gli uni agli altri e facendosi forza grazie anche a gesti di grande generosità". Fra i temi toccati dall'incontro con la stampa anche la questione disoccupazione: dal punto di vista sociale i sindacati intendono, infatti, ottenere delle deroghe per accedere agli ammortizzatori sociali fra cui la disoccupazione a cui al momento non hanno diritto i residenti campionesi e quelli che vivono in Italia in quanto non hanno stato ricevuto un preavviso di tre mesi. Diverso il discorso per gli ex dipendenti della casa da gioco che risiedono in Svizzera già da mesi al beneficio della disoccupazione e del riaggiornamento professionale.

Da parte sua Matteo Mandressi, della Cgil di Como, si è opposto alla decisione del commissario Giorgio Zanzi di spostare il presidio, oggi 'fuorilegge': "È grazie alla mobilitazione e al presidio che abbiamo ottenuto oggi una prospettiva. E proprio per questo è necessario mantenerli".

 

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