Locarnese

Il ‘Salva Monte Brè’, da provvidenziale a (quasi) rompiscatole

L’amarezza del Comitato dell’iniziativa popolare che aveva fatto istituire una Zona di pianificazione in collina: ‘Tenuti all’oscuro di tutto’

20 dicembre 2022
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Allo scoccare dei tre anni di attesa (sui 5 concessi) il Comitato dell’iniziativa Salva Monte Brè scrive alla Commissione Piano regolatore – e in copia al Municipio di Locarno e al Dipartimento del Territorio – chiedendo lumi sullo "stato dell’arte" in merito alla revisione pianificatoria del comparto Monte Brè-Cardada. Venuto quasi incidentalmente a sapere che la Commissione "avrebbe già inviato al Cantone per esame una proposta e che il Municipio, per quanto di sua competenza, ha avviato la revisione generale del Piano regolatore della città di Locarno", lo stesso Comitato pone alcune domande mettendo l’accento sulla tempistica, che si sta facendo stretta, e sulle possibilità di un coinvolgimento popolare, in ossequio alle grandi movimentazioni di gente che il lancio della raccolta di firme aveva provocato a suo tempo.

Lo spauracchio del ‘mega resort’

Il "Salva Monte Brè", va ricordato, aveva chiesto con quasi 1’900 firme l’istituzione di una Zona di pianificazione per la fascia collinare dopo che per anni un’iniziativa privata confederata ventilava l’ipotesi di un "mega resort" – il Borgo Miranda – da realizzare fra il Monte Brè e Colmanicchio. Lanciata il 3 maggio 2019, l’iniziativa popolare aveva fatto incetta di sottoscrizioni (1’868) ed era stata dichiarata ricevibile il 25 luglio 2019. Dopodiché il Municipio aveva trasmesso il malloppo alla Commissione del Piano regolatore per elaborare l’iniziativa o allestire un controprogetto da sottoporre al voto popolare. Il 18 ottobre 2019 la Città aveva pubblicato l’avviso dell’introduzione della Zona di pianificazione, la cui validità è quinquennale.

"A fine agosto 2021 una nostra delegazione era stata invitata a una vostra seduta – scrive ora il Comitato d’iniziativa alla Commissione – e in quell’occasione avevamo illustrato le motivazioni e le attese da parte delle numerose persone che hanno sottoscritto l’iniziativa". Nella medesima occasione "eravamo venuti a sapere dell’esistenza di un rapporto allestito dall’architetto Galfetti. Interessati a conoscerne il contenuto, su indicazione del vostro presidente ci eravamo rivolti al Municipio di Locarno". Il quale però, il 21 ottobre 2021, aveva comunicato che "la messa a disposizione del citato rapporto ‘spetta unicamente al legislativo comunale e per esso alla Commissione Piano regolatore’".

Chi nel momento dell’emergenza aveva raccolto l’adesione popolare e permesso di fatto di bloccare ogni "pericolosa" velleità, è insomma stato trattato come chi poco o nulla c’entri in una questione da trattare unicamente a livello istituzionale. "Analoga risposta negativa in merito alla messa a disposizione del rapporto ci era stata comunicata dalla vostra Commissione in data 15 febbraio 2022 – prosegue il Comitato d’iniziativa –. Nel vostro scritto segnalavate pure che il nostro Comitato sarebbe stato coinvolto ‘dopo la verifica da parte del Cantone sulla proposta di piano d’indirizzo’".

L’informazione alle Pro di quartiere

Poi nulla s’era mosso fino a un recente incontro promosso dal Municipio con le varie Pro di quartiere, nel corso del quale era stata data l’informazione secondo cui la Commissione Piano regolatore "avrebbe inviato al Cantone per esame una proposta da voi elaborata e che il Municipio, per quanto di sua competenza, ha avviato la revisione generale del Piano regolatore della città di Locarno".

Pertanto, stando così le cose, e non disponendo di elementi concreti di valutazione di quanto fatto e quanto ancora da fare, gli iniziativisti pongono alla Commissione (e indirettamente al Municipio) una serie di domande, che riportiamo qui di seguito: "In che data è stata inviata ai competenti uffici cantonali la proposta da voi elaborata? La Commissione dispone già del preavviso cantonale? In caso di risposta negativa, la vostra Commissione non ritiene opportuno di dover sollecitare il Cantone a esprimere tempestivamente il suo preavviso, anche in considerazione del fatto che sono già trascorsi oltre tre anni dall’introduzione della Zona di pianificazione e che il suo periodo di validità scadrà nel 2024? La Commissione è consapevole che un ulteriore ritardo nell’elaborazione del rapporto commissionale da sottoporre al legislativo si ripercuote inevitabilmente anche sui proprietari di stabili o terreni a Monte Brè e a Cardada, ora impossibilitati a ottenere l’autorizzazione per la realizzazione di interventi sulle loro proprietà?".

‘Ci coinvolgete oppure no?’

Ai commissari il Comitato d’iniziativa chiede anche se condividano "il nostro convincimento che è indispensabile disgiungere nei modi e nei tempi esecutivi la revisione del Piano regolatore del comparto Monte Brè-Cardada dalla revisione generale del Pr di Locarno avviata dal Municipio"; e se abbia intenzione di coinvolgere il Comitato stesso prima di sottoporre al Consiglio comunale il rapporto commissionale.

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