Locarnese

Iva sul Palacinema, un tarlo da 1,3 milioni di franchi

Dall'Amministrazione federale delle contribuzioni una pre-decisione sull'entità dell'imposta sull'investimento. Cda e Città valutano come reagire

28 settembre 2020
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La ripresa dell‘Iva sull‘investimento nel Palacinema potrebbe costare oltre un milione di franchi. Lo ha detto questa sera ai consiglieri comunali il capodicastero Finanze – e membro del Cda della Palacinema Sa – Davide Giovannacci. Lo stesso Consiglio d‘amministrazione ha infatti ricevuto di recente «una pre-decisione dall‘Amministrazione federale delle contribuzioni: si tratta di un avviso di tassazione per un importo di circa 1,3 milioni di franchi». Ma è, appunto, solo una pre-decisione, sulla quale Cda e Municipio potrebbero avere un certo margine di manovra. Nelle prossime settimane i due consessi, che in pratica si specchiano uno nell‘altro, decideranno «se accettare questo avviso ed eventualmente come finanziare il rimborso». Sempre restando al Palacinema, per altro, la situazione dei costi ricalca il preventivo e addirittura presenta un minor costo di 227mila franchi.

Giovannacci ha anche parlato del Fevi, futura arma nella promozione del settore congressi. «Tramite il Convivio dei sindaci – ha notato il municipale – si è chiesto all’Organizzazione turistica e a Ticino Turismo di essere più attivi. Entrambe queste entità dispongono infatti di un ufficio per il settore dei congressi con il quale il Servizio manifestazioni collabora». Nei prossimi giorni è in programma un incontro tra le organizzazioni turistiche e il Cisl per la presentazione di un progetto di promozione del settore. Quanto agli investimenti necessari (lo stabile ha più di 30 anni), un messaggio verrà presentato dal Municipio entro la fine della legislatura. Poi, «non appena gli investimenti al Fevi saranno programmati, si potrà procedere ad una promozione più attiva del nuovo stabile anche nel settore dei congressi, considerato che per la loro programmazione le varie associazioni riservano di regola le strutture 2-3 anni prima dell‘evento». 

In entrata di seduta il legislativo ha approvato i conti consuntivi, gravati per altro dalle pesanti considerazioni critiche sia della maggioranza, sia della minoranza della Gestione (che invitava a bocciarli). Per la prima, il relatore Gianbeato Vetterli ha rilevato «i molti cospicui scostamenti dal preventivo, vista la sottovalutazione delle uscite e la sopravvalutazione delle entrate; il tutto, senza più sopravvenienze cui aggrapparsi». Vetterli ha inoltre auspicato «un severo riesame dei compiti del Comune» e bollato come «ideologiche» le motivazioni per cui «la minoranza di Sinistra» chiedeva la bocciatura. Gli ha risposto Pier Mellini, secondo il quale «le motivazioni sono ben altre e ben più consistenti». Mellini ha anche ricordato il ritardo nell'evasione dei 4 ricorsi pendenti su due preventivi e due consuntivi, che non facilita certo una valutazione limpida dei conti.

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