Grigioni

Bassa Mesolcina: là dove una volta c'era il treno si pedalerà

Presentato il progetto di pista ciclabile sull'ex tracciato della Ferrovia Retica. A giorni verranno pubblicati i piani. Costo totale 4,6 milioni

24 novembre 2020
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Finalmente un percorso ciclabile via dalla strada cantonale e in sicurezza che collegherà la Bassa Mesolcina al Bellinzonese. È atteso da anni e ora sta per concretizzarsi, come hanno sottolineato i sindaci della regione in occasione della conferenza stampa indetta per annunciare l'esposizione pubblica dei piani prevista a inizio dicembre. «Maestro, quando sarà pronta la pista ciclabile?». Il sindaco di Grono Samuele Censi (docente alle scuole secondarie) ha espresso l'entusiasmo e l'attesa per la realizzazione di quest'opera attraverso le parole degli allievi che spesso gli sottopongono la domanda. Saranno anche loro i destinatari della pista ciclabile pensata per coprire il percorso casa-scuola, così come quello casa-lavoro, ma pure per praticare sport nel tempo libero e a fini turistici. Il percorso della lunghezza di 6,6 km sarà asfaltato, largo 3 metri, e si snoderà perlopiù sul tracciato dell'ex Ferrovia Retica, ormai dismesso dal 1972. E grazie alla collaborazione con i Comuni ticinesi vicini e con la Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese (Crtb) il progetto, oltre a essere intercomunale, sarà anche intercantonale con il proseguimento verso Lumino e Arbedo-Castione, dove si trova il nodo intermodale con il terminale dei Tilo.

Conclusione prevista nel 2022

«La concretizzazione di questo progetto rappresenta un cambiamento di paradigma verso una mobilità più sicura e responsabile», ha sottolineato Censi ricordando i passi salienti che dal 2014 a oggi hanno portato a compiere la progettazione in collaborazione con i Comuni di Roveredo e San Vittore. Permetterà infatti di muoversi in sicurezza all'interno dei centri abitati, ha aggiunto il sindaco appassionato di bicicletta, sottolineando la valenza sia quotidiana che turistica della nuova pista. I prossimi passi sono ora come detto la pubblicazione del progetto, poi a inizio 2021 il voto dei messaggi municipali da parte degli organi legislativi dei tre Comuni e nel corso della primavera la votazione popolare. I lavori prenderanno il via già l'anno prossimo per concludersi nel 2022.

L'unione che fa la forza

Si tratta dello stesso obiettivo temporale che Lumino e Arbedo-Castione assieme alla Crtb si sono posti per riuscire a inaugurare contemporaneamente anche la parte ticinese del percorso ciclabile. Il presidente della Crtb Simone Gianini ha definito questo progetto un'opportunità irrinunciabile di collegare Bassa Mesolcina e Bellinzonese attraverso un percorso lineare e pianeggiante. Per questo tratto il messaggio licenziato dal governo ticinese prevede lo stanziamento di 4,8 milioni di franchi (1,6 a carico della Confederazione, 2,1 del Cantone e 1,1 dei Comuni che fanno parte della Crtb). A tal proposito Gianini ha spiegato che il voto in Gran Consiglio è atteso entro fine anno, mentre in seguito è prevista la pubblicazione dei piani secondo la legge cantonale. In alcuni tratti ticinesi sono peraltro previsti alcuni espropri poiché il percorso passa su alcuni sedimi privati.

Il Canton Grigioni copre tre quarti del costo

Per quanto riguarda i costi, in considerazione dei vari interventi e della lunghezza del tratto, per Grono si stimano 1,4 milioni, per Roveredo 970mila e per San Vittore 2,2 milioni per un totale di 4,6 milioni che verranno coperti dal Cantone nella misura del 75%. Solitamente per questo genere di investimenti i sussidi da Coira non superano il 50%, ma visto il grande interesse dell'opera in questo caso è stato possibile aumentarli arrivando a circa 2,2 milioni. La valenza cantonale della nuova pista ciclabile viene riconosciuta da Peter Oberholzer, capoprogetto del traffico non motorizzato per l'Ufficio tecnico dei Grigioni. D'altro canto grazie agli interventi sarà possibile disporre di un percorso per la mobilità lenta lungo 14 km da Grono a Bellinzona, il più lungo di tutto il Cantone, ha aggiunto. Una volta inaugurata la nuova opera, l'attuale percorso ciclabile nazionale numero 6, da Bellinzona a Coira, verrà spostato proprio su questo tratto.

L'unione delle forze e la proficua collaborazione è uno dei tasselli che sono stati maggiormente evidenziati durante la presentazione ai media. La sindaca di San Vittore Nicoletta Noi-Togni ha sottolineato il valore materiale ma anche immateriale dell'opera che darà nuova vita a dove passava il trenino «che per 65 anni ha servito fedelmente la nostra gente». Noi-Togni ha anche ricordato i lavori effettuati nel corso della legislatura per restaurare la vecchia stazione di San Vittore, che si trova proprio sul tracciato della ciclabile e che verrà consegnata alla popolazione entro fine anno. 

La soluzione individuata per la rotonda del Sassello

Proprio a San Vittore si trova uno dei punti definiti sensibili, ovvero la rotonda del Sassello, ma come spiegato da Sven Fehler (sostituto capo circondario della sede di Mesocco dell'Ufficio tecnico dei Grigioni) è stata individuata una soluzione ritenuta idonea. Qui i ciclisti dovranno attraversare due volte la strada cantonale, ma lo faranno nei pressi della rotonda dove la velocità degli automobilisti sarà ridotta. Per quanto riguarda il pericolo di caduta massi dall'alto in questo tratto, Fehler ha spiegato che lo si supererà grazie al posizionamento di apposite reti.

Anche da parte del sindaco di Roveredo c'è emozione per la conclusione della progettazione a cui ha partecipato anche l'ingegnere comunale. Guido Schenini ha spiegato che a seguito dello smantellamento dell'A13 e in attesa della prevista ricucitura del centro paese, per il momento a Rorè il percorso sarà provvisorio.

Fino a Grono, e poi?

Dopo Grono la pista ciclabile continua fino a Leggia ma senza essere asfaltata (percorribile da pedoni e con la mountain bike) a causa della vicinanza con il corso d'acqua che impedisce questo genere di interventi. Grazie alla possibilità di spostarsi al di là della Moesa è comunque possibile da questo punto della valle in su pedalare su strade di campagna a traffico ridotto. Per quanto riguarda invece l'ex tracciato tra Cama e Mesocco, il fatto che nel frattempo una parte dei terreni sia già stata utilizzata per altre opere impedisce di dare ulteriore continuità al percorso.

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