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Decisivo passo avanti per l’antenna Usi ad Airolo

Casa della sostenibilità: il Municipio chiede al Cc di concedere un credito di 2,9 milioni per acquisto e ristrutturazione dell’ex stabile della Posta

Lo stabile dismesso dal 2018 è ubicato a ridosso della stazione
(Ti-Press))
26 novembre 2021
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«Una grande e prestigiosa opportunità per Airolo». Così il sindaco Oscar Wolfisberg commenta l’accordo raggiunto tra il Comune e la Posta per l’acquisto dello stabile situato di fronte alla stazione, di proprietà dell’ex regia federale che lo ha occupato fino al 2019: negli spazi dell’ex ufficio postale è prevista la nascita dell’antenna dell’Università della Svizzera italiana (Usi), una struttura ricettiva finalizzata a ospitare gruppi di studenti per seminari incentrati sul tema della sostenibilità. A circa due anni dall’inizio degli approfondimenti con il Gigante giallo – supportati dall’Usi, dall’Ente regionale di sviluppo e dallo studio di fattibilità affidato allo studio di architettura e ingegneria civile locale –, negli scorsi giorni il Municipio ha licenziato due messaggi municipali che chiedono al Consiglio comunale – convocato in seduta il prossimo 20 dicembre – di concedere complessivamente un credito di 2,9 milioni di franchi: 450mila per l’acquisto dell’edificio e i rimanenti 2,45 milioni per gli interventi di ristrutturazione e l’inserimento dei nuovi contenuti. L’investimento potrà beneficiare di un importante sussidio da parte del Cantone, con il Municipio che punta a ricevere altri contributi da enti e fondazioni disposti a sostenere il progetto. Per l’utilizzo l’Usi verserà in futuro un affitto al Comune (la cifra è ancora da definire) e avrà il compito di occuparsi della gestione della struttura.

Arriveranno all’incirca 500 studenti ogni anno

Ciò che si prevede di realizzare ad Airolo è una Casa della sostenibilità orientata, in un contesto alpino come quello del Gottardo, allo sviluppo sostenibile: dai cambiamenti climatici alla produzione di energia, dai trasporti al turismo, fino all’aspetto della biodiversità e dell’architettura paesaggistica. L’obiettivo dell’Usi – “chiamata a svolgere il proprio ruolo nella sensibilizzazione allo sviluppo sostenibile” – non sarà quello di formare degli specialisti, ma fornire agli studenti un’esperienza per accrescere la loro sensibilità verso questa tematica, indipendentemente dalla facoltà di studi. «È previsto che gli studenti iscritti al secondo anno di Bachelor faranno un corso obbligatorio di due giorni e mezzo – spiega il sindaco –. Stimiamo che arriveranno ad Airolo all’incirca 500 giovani all’anno». Si prevede che la struttura potrà essere sfruttata dall’Usi anche per altre attività (come il Servizio Sport), così come potrà essere utilizzata da enti e associazioni locali. Ci sarà infine la possibilità di allestire esposizioni e organizzare eventi culturali.

Alta Leventina esempio virtuoso di sostenibilità

Oltre al prestigio di avere un’antenna universitaria sul territorio comunale, Wolfisberg sottolinea l’aspetto virtuoso e innovativo di una simile iniziativa: «Airolo potrà essere riconosciuto non più solo come un luogo periferico, ma come un paese che contribuisce alla formazione dei giovani. Inoltre, la presenza di studenti, professori e ricercatori potrebbe favorire una collaborazione per lo sviluppo di nuovi progetti sul territorio e contribuire così allo sviluppo della regione». Una regione «particolarmente adatta per questa iniziativa», aggiunge il sindaco, ricordando come il Rettorato dell’Usi abbia da subito individuato nell’Alta Leventina un esempio virtuoso di sostenibilità tenendo conto del Parco eolico e dei numerosi progetti avviati dal Municipio di Airolo (Comune certificato Città dell’energia nel 2020) puntando sull’efficienza energetica (l’ultimo in ordine di tempo la rete di teleriscaldamento dotata di nuova centrale termica alimentata a cippato di legno indigeno che peraltro alimenterà anche la Casa della sostenibilità). Non sono poi da meno gli aspetti legati alla biodiversità (di particolare interesse risulta la regione della Val Piora con la Fondazione del Centro di biologia alpina) e all’architettura paesaggistica (progetto di risanamento ambientale del fondovalle di Airolo). Tutti elementi che gli studenti dell’ateneo potranno toccare con mano e osservare da vicino, con la possibilità di instaurare interessanti collaborazioni, durante i soggiorni in Alta Leventina.

Progetto in sinergia con il paese

All’interno dello stabile – costruito negli anni 50 e che presenta una volumetria di circa 3’500 metri cubi – si profilano uno spazio modulabile per seminari didattici, un refettorio, una cucina, un dormitorio suddiviso in più camere con 25 posti letto, un magazzino per il deposito di materiale, un essiccatoio e una lavanderia. «L’idea – spiega Wolfisberg – è quella di creare delle sinergie tra la Casa della sostenibilità e gli altri stabili pubblici di Airolo, e penso in particolare alla possibilità di organizzare conferenze e altri eventi al Salone Olimpia, all’Infocentro del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo e alla casa patriziale. Un altro obiettivo è quello di permettere agli esercizi pubblici di Airolo di trarre vantaggio dalla presenza degli studenti in paese». Se il Consiglio comunale darà il via libera al credito per il progetto (che dovrà comunque essere avallato dall’Usi), l’inizio dei lavori è ipotizzato per la prossima primavera. «Se tutto filerà liscio – conclude il sindaco – prevediamo di inaugurare la Casa della sostenibilità nell’autunno del 2023».

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