Bellinzonese

Rabadan: i bicchieri biodegradabili finiranno nell'inceneritore

Essendo difficile separarli da quelli di plastica tradizionale, saranno bruciati nel termovalorizzatore di Giubiasco producendo però meno emissioni

12 febbraio 2020
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‘Ecofriendly’ ed ‘ecosostenibile’. Sono termini dei quali si è sentito parlare molto di recente, così come dell’importanza di proporre eventi sempre più rispettosi dell’ambiente. Temi attuali, che hanno toccato anche i tradizionali festeggiamenti carnascialeschi, portando diversi villaggi ticinesi ad adattarsi e a proporre varie soluzioni per ridurre l’impatto ambientale. Dai bicchieri in materiale biodegradabile, acquistabili al Rabadan pagando un supplemento di 50 centesimi, alla novità del bicchiere riutilizzabile in silicone, che sta però facendo discutere per motivi di igiene.

L’esperimento è dunque alle porte, ma come funzionerà esattamente la raccolta rifiuti al termine dei festeggiamenti, visto l’alto numero di partecipanti e la conseguente mole di spazzatura, circa 40 tonnellate per ogni edizione, che si viene a creare per le strade? «Per tutta la durata della manifestazione, e in particolare nel corso delle serate, avremo delle squadre che si occuperanno di sensibilizzare gli avventori – spiega Flavio Petraglio, presidente del Rabadan –. Questi ragazzi volontari cercheranno, con i dovuti modi, di assicurarsi che ogni tipo di rifiuto venga gettato in uno dei 33 contenitori appositi destinati alla raccolta differenziata. Servirà sicuramente partecipazione anche da parte di tutti gli esercenti».

Oltre al controllo, questi gruppi si occuperanno di svuotare i contenitori presso i due punti di raccolta centralizzati, situati al di fuori della Città del Carnevale, e di eseguire la separazione dei differenti scarti. Le ditte incaricate si occuperanno poi di raccogliere tutti i rifiuti e di portarli alle varie destinazioni.

Verso l’inceneritore

E la destinazione dei bicchieri, sia quelli di plastica che potranno essere venduti dagli esercenti che partecipano alla Città del Carnevale, sia quelli biodegradabili acquistabili con un supplemento di 50 centesimi nei bar delle tendine, sarà la struttura di Giubiasco. «Purtroppo verranno gettati entrambi nell’inceneritore – spiega Petraglio –. In proposito è necessario fare una nota specifica: riuscire a separare le due differenti tipologie di plastica (tradizionale e biodegradabile), in un contesto come quello del Rabadan, è impossibile. Lo si potrebbe fare magari in altri ambiti, maggiormente controllati». L’impatto a livello ambientale sarà comunque ridotto. «Il bicchiere biodegradabile ha un’emissione da otto a dieci volte inferiore rispetto a uno composto da plastica normale».

Regole per il biodegradabile

Lo smaltimento dei materiali biodegradabili avviene solitamente secondo regole e tempi ben definiti. È necessario fare una distinzione tra compostabile e biodegradabile, come spiega alla ‘Regione’ un esperto del settore. Nel primo caso, ci si riferisce a prodotti che possono essere messi in un sistema di compostaggio e che potranno poi essere utilizzati in differenti ambiti, ad esempio quello agricolo, come concime. Per quanto concerne invece il biodegradabile, il materiale, a seconda degli elementi da cui è composto, degrada quando è posto in condizioni ben precise. Nel caso del Rabadan però, l’impossibilità di garantire la separazione delle due plastiche, rende necessario l’utilizzo del termovalorizzatore.

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