Locarnese

Swiss Medical Network interessato alla Santa Chiara

Il gruppo del Sant'Anna e dell'Ars Medica disposto a entrare in trattativa per acquisire la clinica locarnese. Daniela Soldati: “Non possiamo più indebitarci”

Tempi difficili per la Santa Chiara di Locarno
(Ti-Press)
23 aprile 2021
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Swiss Medical Network è interessato a rilevare la Clinica Santa Chiara di Locarno. In attesa che le trattative con la Direzione si avviino, il gruppo ha già provveduto ad assumere quattro dei 10 giovani in formazione infermieristica che la Santa Chiara ha deciso di sacrificare in relazione al mancato rimborso delle spese supplementari sostenute a causa della pandemia. Swiss Medical Network già gestisce Sant’Anna a Lugano e Ars Medica a Gravesano. L'interessamento per la Santa Chiara è stato riferito da Ticinonews. Alla “Regione”, in serata, la dottoressa Daniela Soldati, direttrice della Santa Chiara, ha detto di non voler commentare l'apertura dello Swiss Medical Network, ma ha precisato che la non assunzione dei 10 giovani «non è una misura legata alla formazione, quanto all'indebitamento ulteriore di una clinica che non lo può fare perchè i revisori non glielo consentono». 

La presenza in Ticino della rete di ospedali Swiss Medical Network potrebbe così passare da due a tre cliniche. A dichiararlo a Ticinonews è Antoine Hubert, amministratore delegato di quello che fu, in precedenza, il gruppo Genolier. I primi "pourparler" tra alcuni medici della struttura locarnese e i responsabili di Swiss Medica Network sarebbero stati avviati dopo un abboccamento da parte di alcuni medici della Santa Chiara. Pare comunque che per ora, di trattative ufficiali, non ve ne siano.

Situazione finanziaria difficile

La situazione assai delicata in cui versa la Santa Chiara è tornata d'attualità proprio questa settimana, con la decisione della Direzione dell'istituto di rinunciare a 10 dei 13 impieghi messi a disposizione dei giovani in formazione. Una mossa dettata da misure di risparmio che aveva suscitato parecchie reazioni contrariate, sia da parte del Cantone, sia da parte dei sindacati. Quello messo in atto dai vertici della Clinica, infatti, a detta di molti sembrava una ritorsione bella e buona in risposta ai ritardi nei rimborsi per le spese supplementari sostenute dall’inizio della pandemia, con l'allestimento del necessario reparto e la rinuncia a parte della consueta attività. Si parla d'importi vicini ai 2 milioni di franchi rivendicati da mesi e mai versati se non in minima parte. Il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa, tuttavia, ha assicurato che il sostegno dello Stato non verrà a mancare e che alla struttura sanitaria cittadina sono già andati, lo scorso anno, 10.4 milioni di franchi per il contratto di prestazione. Quanto pattuito verrà comunque versato non appena concluse le verifiche in corso sui conti 2020.

In una lettera riportata dal nostro giornale, 4 medici e azionisti della Santa Chiara, confermando la grave crisi finanziaria a un passo dal deposito dei bilanci, hanno però preso le distanze dalle dichiarazioni della dottoressa Daniela Soldati, direttrice della struttura. La casa di cura in via Stefano Franscini 4 dà lavoro a quasi 250 persone.

Contattato dalla “Regione”, il gruppo Swiss Medical Network conferma l'interesse per una trattativa finalizzata a rilevare la clinica locarnese. Al contatto stabilito dai medici della struttura locarnese non è però per ora seguita alcuna azione concreta. Se vi fosse un'offerta di vendita, Swiss Medical Network entrerebbe nella partita anche e soprattutto in considerazione della volontà di espandersi a una nuova realtà territoriale in cui la Santa Chiara ha comunque un ruolo di primaria importanza. Grande interessamento viene inoltre espresso per il capitale umano che la clinica detiene, e per le possibili sinergie fra Sopra e Sottoceneri che potrebbero derivare dall'acquisizione.

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