L'evento dedicato ai motori d'epoca torna a Lugano nel '26. Abbiamo fatto due chiacchiere con l'organizzatore Paolo Pedersoli e il sindaco Michele Foletti

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione.
Dal 21 al 23 maggio 2026, torna nella primavera cittadina Lugano Elegance, giunto alla sua sesta edizione. Dedicato ai motori d’epoca, l’evento apre le sue porte ai collezionisti (e concorrenti), ma anche al grande pubblico con manifestazioni collaterali. Ne abbiamo parlato con Paolo Pedersoli, l’organizzatore, e il sindaco di Lugano Michele Foletti.
«La nostra filosofia si basa sulla costruzione di un futuro formato dall’esperienza del passato». Tanto semplici, quanto essenziali le parole di Paolo Pedersoli, con cui traccia quella che è la carta programmatica di Lugano Elegance. Il nostro interlocutore è l’organizzatore della manifestazione dedicata alle automobili d’epoca, che dal 2022 anima la primavera luganese. Ma non è da poco che egli mette anima e corpo nei motori (non solo professionalmente), il suo presente e il suo passato sono un’immersione totale in questo campo: oggi è Ceo di Scuderia Classiche – azienda luganese specializzata nell’ambito delle auto d’epoca e sportive –, ma per molto tempo è stato attivo nel mondo competitivo Motorsport (Sauber e Ferrari), che gli ha permesso di acquisire competenze e nozioni da cui attinge tuttora. Quando gli chiediamo se abbia un veicolo da sogno nel cassetto, ci risponde incantato: «Con oltre trent’anni nel settore, l’elenco dei sogni è quasi infinito e, soprattutto, mutevole. Oggi, il mio sogno è contribuire a creare un evento che possa ispirare tante generazioni future».
© Scuderia ClassicheEccoci quindi al “motore” della nostra chiacchierata: Lugano Elegance e la sua sesta edizione, che si svolgerà nel centro della città sul Ceresio dal 21 al 23 maggio 2026 (tutto ciò che c’è da sapere su www.luganoelegance.com). La manifestazione «nasce dalla volontà di preservare e promuovere il patrimonio culturale automobilistico attraverso la propria storia – esplicita Pedersoli –. Una narrazione che abbraccia anche i racconti degli uomini, delle attività e delle trasformazioni sociali che ne sono derivate». Per poter tramandare questo bagaglio umano, l’evento «mira ad attrarre l’eccellenza del proprio settore», per poi fungere «anche da fonte d’ispirazione per le future generazioni», definisce ulteriormente. La manifestazione però non si “limita” a ciò, continua infatti Pedersoli sottolineandone l’approccio trasversale: «Allo stesso tempo, desideriamo creare un evento che possa piacere anche a chi non mette l’interesse automobilistico in primo piano. Il mercatino vintage e i momenti musicali sono solo i primi passi verso un Lugano Elegance che celebra storia, cultura e fascino del passato in modo leggero, senza però sminuirne l’importanza, abbracciando al contempo tutta la famiglia».
© Scuderia ClassicheE qui entra in gioco un altro essenziale elemento: il territorio in cui la manifestazione si inserisce, la città di Lugano, in prima battuta, e il Canton Ticino, in seconda. Il Ticino, al di là «del suo preminente ruolo sul piano infrastrutturale (penso all’asse stradale del San Gottardo, che collega l’Europa), è un territorio fortemente legato alla storia dell’automobilismo – introduce il Ceo di Scuderia Classiche –. Basti pensare che a Lugano riposa Rudolf Caracciola, pilota che tra gli anni 30 e 40 era praticamente imbattibile; oppure Clay Regazzoni, mito della Formula 1 degli anni 70. Senza dimenticare le numerose gare automobilistiche e motociclistiche che, a partire dall’inizio del ’900, si svolgevano in tutto il territorio ticinese». La tradizione automobilistica è quindi insita nel Dna del nostro cantone e forse è anche per questa ragione che l’iniziativa ha ben attecchito nel suo territorio intessendo collaborazioni proficue: «Sottolineo con fierezza che da oltre cinque anni la nostra attività ha consolidato un forte legame con la Scuola professionale di Biasca [uno dei partner; ndr]: gli apprendisti dei settori meccanico e sartoriale vengono coinvolti e contribuiscono alla realizzazione dell’evento, vivendo un’esperienza lavorativa retribuita e appagante».
Non è affatto un caso quindi che, fra gli innumerevoli partenariati della manifestazione, figuri anche la Città di Lugano (e, sempre legata al territorio, l’Organizzazione turistica Lugano Region). A tal proposito, abbiamo interpellato il sindaco della città ospite, Michele Foletti, che dal canto suo è sicuro dei fattori che fanno di Lugano Elegance una proposta convincente: «Valorizza la città con un evento che unisce stile, qualità e identità. Le strade del centro, dalla Piazza Riforma a Via Nassa, si trasformano in un elegante lounge all’aperto sulle rive del Ceresio, diventando un palcoscenico in cui storia, design e passione si incontrano, rendendo l’esperienza accessibile non solo agli appassionati, ma anche a famiglie e turisti. È un appuntamento che offre uno sguardo diverso sulla città, gradevole e attento alla bellezza».
© Scuderia ClassicheA riprova di ciò ci sono i bilanci degli ultimi anni: «L’entusiasmo è cresciuto e il pubblico partecipa numeroso, vivendo l’evento come socialità diffusa e animando il centro in modo armonioso e rispettoso della vita quotidiana. Anche gli esercenti hanno percepito benefici concreti, con più movimento, maggiore visibilità e un clima positivo. L’atmosfera è quella di una città viva, pronta ad accogliere e valorizzare ciò che si muove sul territorio». Infatti, evidenzia Foletti, «l’evento rafforza l’immagine di Lugano come destinazione dinamica e attrattiva. L’indotto su hotel, ristoranti, commercio e servizi è significativo e conferma che iniziative ben curate creano valore reale per la comunità».
In ultima battuta abbiamo chiesto al sindaco se abbia un motore d’epoca del cuore: «Tra le auto da corsa, la mia preferita resta la Ferrari 312B, con cui Clay Regazzoni vinse il primo Gran Premio di Formula 1 a Monza nel 1970. Per le auto da turismo, il mio cuore va alla Bugatti Atlantic: rarissima, sinuosa, quasi una scultura in movimento. Compare anche nel romanzo La ruggine del tempo di Dario Galimberti, ambientato nel Castello di Trevano sopra Lugano, creando così un legame particolare con il territorio».
Torniamo ai box. L’edizione di quest’anno ha avuto la sua chicca (c’è invece totale riserbo sulle automobili del 2026), ovvero un’A.L.F.A. Torpedo – sciogliamo l’acronimo: Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, futura Alfa Romeo – del 1914: «Un’emozione su quattro ruote. Il partecipante non si era tirato indietro nell’usarla durante il Lugano Elegance Tour nel Malcantone – ricorda l’organizzatore –; solo che sulla salita verso Pura si è rotta una valvola del motore e la vettura si è fermata. Dopo averla recuperata, siamo riusciti, grazie agli abili artigiani locali, a produrre una nuova valvola del motore e, pochi giorni dopo l’evento, a farla rientrare a casa». Con un po’ di sospensione chiosa: «Mettere mano su un motore di oltre 110 anni è stato un momento mistico».
Cuore pulsante della manifestazione – la cui programmazione impegna su tutto l’arco dell’anno e coinvolge più di trenta persone –, non tituba Pedersoli nell’affermarlo, sono i concorrenti che da tutto il mondo arrivano a Lugano con le loro vetture; partecipando alla competizione tramite un’iscrizione a pagamento, limitata a 40 vetture. I partecipanti internazionali giungono da Stati Uniti, Inghilterra, Germania e Italia, «anche la Svizzera tedesca e quella francese sono ben rappresentate», snocciola l’organizzatore.
Nella selezione delle automobili, chiarifica ancora, i criteri prescindono dal gusto personale: «L’estetica è un criterio troppo soggettivo per essere preso in considerazione. La valutazione si basa invece sulla qualità e sul grado di mantenimento della vettura; la rarità è sempre un parametro importante e, naturalmente, anche la storia riveste un ruolo di rilievo. Quest’ultima può riferirsi sia al singolo esemplare sia al modello in generale». Se da un lato i concorrenti pagano per accedere alla competizione, dall’altro, tiene a evidenziare Pedersoli, «Lugano Elegance è uno dei pochi eventi al mondo, con vetture di questo livello, a essere completamente gratuito per gli spettatori. Questo è per noi un vanto, ma rappresenta anche la sfida più grande dal punto di vista della sostenibilità economica. È per questo motivo che puntiamo all’eccellenza in tutto ciò che facciamo, così da essere attrattivi per marchi interessati ad associarsi a noi come partner e sostenitori».
Quello di Lugano Elegance è un lavoro meticoloso che si prefigge l’eccellenza su qualsiasi scala, attraverso la cura del dettaglio: «Un livello di evento per il quale esiste un circuito internazionale ben definito. Ci siamo posti come obiettivo di affermarci in questa cerchia e di attingere ai partecipanti che ne fanno parte». In definitiva, «crediamo in una crescita pianificata e sostenibile, volta a offrire un valore concreto sul territorio con una visione a lungo termine», nonché«nel valore e nella forza del passato, offrendo esperienze tangibili per il risveglio o la scoperta di emozioni».
© Scuderia ClassicheÈ innegabile, anche da chi non mastica l’abbiccì di Paolo Pedersoli, che il mondo dell’automobilismo sia carico di storia, ricco di un immaginario, anche un po’ nostalgico, plasmato oltre che dai motori pure da moda, musica, cinema: come dimenticare le mitiche Aston Martin DB5 di James Bond, Lancia Aurelia B24 de Il sorpasso, Alfa Romeo Duetto de Il laureato, la Ford Thunderbird di Thelma e Louise o la Mercury Club Coupé guidata da James Dean nei panni di Jim Stark in Gioventù Bruciata? Un sostrato che richiama forti emozioni anche in chi non le ha vissute sulla propria pelle.
«Da appassionato che vive questo mondo quotidianamente e, soprattutto, da lunghissima data, non smetto mai di stupirmi sul fronte tecnologico per le soluzioni pensate dai costruttori dell’epoca, per l’ingegno applicato, o semplicemente per il pensiero più largo e avventuriero che era necessario coltivare per realizzare questi mezzi o le circostanze per poterli creare. Credo dunque che ognuno di noi possa trovare un punto di vista che lo entusiasmi e gli permetta di ricordare, apprendere o sognare idee, emozioni o pensieri. Sostengo da sempre che l’automobile vada vista come mezzo di evoluzione in tutti i sensi e per tutte le epoche, future comprese», mette il punto Pedersoli.
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