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Vincitori e vinti

Il criceto comune è a rischio

Cent’anni fa il bisonte europeo era scomparso
28 dicembre 2020
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Come ogni anno il WWF stila una lista di vincitori e vinti. La crisi climatica, il bracconaggio e la perdita di habitat sono tra le minacce più comuni per innumerevoli specie. Ma quali sono gli animali che sono riusciti comunque a superare questo 2020, mentre quali specie sono sempre più a rischio? Ecco il bilancio: per i criceti comuni (quelli che si possono avvistare nei campi), i lemuri o gli storioni, il 2020 non è stato un anno positivo. Purtroppo, le rispettive popolazioni sono in calo e le minacce continuano ad aumentare. La perdita di habitat, il cambiamento climatico e il bracconaggio - queste specie stanno soffrendo, e con loro la biodiversità. Ma ci sono anche punti luminosi all’orizzonte. Grazie ai programmi di allevamento internazionali e ai progetti di reintroduzione a lungo termine, i bisonti nel Caucaso e i rinoceronti in Africa sono vincitori nel 2020. Questo bilancio, ovviamente, vuole solo rappresentare alcune specie tra le migliaia esistenti e nasce per sensibilizzare la popolazione. Ci sono progetti che aiutano in maniera significativa la vita di diverse specie, mentre per altre la situazione si fa sempre più critica.

Salviamo i lemuri!

Il criceto comune è nei guai: quest’anno il roditore più famoso d’Europa è purtroppo finito sulla Lista Rossa Internazionale, perché a rischio di estinzione. Secondo gli esperti, infatti, se la tendenza degli ultimi anni non verrà invertita, il criceto comune sarà sparito entro i prossimi trenta anni. Basti pensare, infatti, che una volta le femmine davano alla luce più di venti cuccioli all’anno. Oggi, a causa della perdita di habitat e all’agricoltura intensiva, ne nascono appena cinque o sei. Anche i lemuri se la vedono brutta: delle circa 100 specie di lemuri ancora vive, un buon 90 per cento è minacciato. Le loro foreste sono state disboscate e gli habitat sono stati convertiti in terreni agricoli. Il pesce spatola cinese, purtroppo, è anche nella nostra lista: a inizio anno, questo pesce d’acqua dolce - il primo rappresentante del suo antico ordine animale - è stato dichiarato ufficialmente estinto. Eppure era sopravvissuto all’estinzione di massa dei dinosauri, avvenuta 66 milioni di anni fa. Non è riuscito a sopravvivere a noi. Come se non bastasse, l’85% dei pesci simili al pesce spatola cinese (come lo storione) è minacciato. Le costruzioni di dighe bloccano le vie verso le loro zone di riproduzione. Inoltre, gli storioni vengono catturati in tutto il mondo per la loro carne e le loro uova (caviale). E infine i koala: secondo un rapporto del WWF, 60’000 koala sono rimasti uccisi o feriti negli incendi scoppiati in Australia. Incendi che continuano a distruggere intere aree. La paura è che questo animale simbolo rischi di non riprendersi mai più.

La Cincia dal ciuffo

La cincia dal ciuffo è probabilmente la cincia più carina o, almeno, particolare fra tutte. La cresta, che viene alzata o abbassata a secondo delle condizioni di tranquillità o stress, è il carattere distintivo. Si tratta di una specie di piccola taglia, più vicina alla cinciarella che alla cinciallegra: 10.5-12 cm. Pure caratteristico è il suo disegno bianco e nero ai lati del capo e alla base del collo. La femmina ha un ciuffo meno sviluppato come pure i giovani che, oltre ad avere le zone bianche meno pulite, hanno solo un abbozzo di ciuffo. In inverno, in Ticino può essere presente a tutte le altitudini dove ci siano alberi, e anche quindi nelle zone di pianura. È una specie delle meno conosciute, per cui ogni informazione che si potrà raccogliere in questi ultimi inverni di ricerca sarà benvenuta. Il portale ornitologico nazionale www.ornitho.ch permette un comodo inserimento di dati geograficamente precisi e pure l’app gratuita NaturaList. Le condizioni mutevoli invernali fanno sì che alcune specie abbastanza mobili come la cincia dal ciuffo compaiano in alcuni punti, come ad esempio una mangiatoia, per poi scomparire per alcuni periodi. Meno conosciuta rispetto ai suoi congeneri è anche la distribuzione riproduttiva. Questa è più continua nell’orizzonte delle conifere, in particolare nelle abetine e nei boschi di larice e cembro. Nell’ultimo ventennio la specie ha subito un aumento importante soprattutto in Leventina e Valle di Blenio. Sarà interessante capire se lo stesso andamento è misurabile anche in inverno. Infatti, questa cincia resta più o meno nelle zone nelle quali si riproduce. Tutte le vostre osservazioni presso le mangiatoie sono quindi molto importanti.

Buone notizie

A metà degli anni Novanta, la popolazione di rinoceronti neri in Africa era crollata a 2’410 individui. Grazie alla protezione dell’habitat, ai programmi di reinsediamento e al lavoro antibracconaggio, la popolazione è cresciuta fino a raggiungere i 5’600 animali. Nel 2020, la sottospecie che si trova principalmente in Namibia, il rinoceronte nero sud-occidentale, è stata ufficialmente declassata da “vulnerabile” a “criticamente in pericolo”. Tuttavia, la specie nel suo insieme è ancora considerata a rischio di estinzione. Quasi 100 anni fa, l’ultimo bisonte è morto nel Caucaso. Grazie ai programmi di allevamento internazionali e ai progetti di reintroduzione a lungo termine, gli animali stanno tornando. La popolazione è salita a 160 unità. In Asia, i cetrioli di mare sono considerati una prelibatezza e questo ha portato al crollo degli stock fino al 90%. Per fortuna, tre specie sono state incluse nella Convenzione di Washington e la loro cattura ora è regolamentata. Grazie ad una serie di misure di protezione, l’alce dell’Europa dell’Est è stato attirato in Germania. In primavera, finalmente, è stata avvistata una femmina con dei cuccioli. È ancora troppo presto per dirlo, ma si spera che questo incredibile animale torni a riprodursi in Germania. Le foche grigie erano praticamente sparite. Ma le cucciolate di quest’anno fanno ben sperare: sull’isola Helgoland sono nati più di 500 cuccioli. Un nuovo record. Negli anni 80, nel Mar Baltico, se ne contavano solo 2’500, mentre ora la popolazione si aggira attorno ai 38’000 esemplari.

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