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Happy World Wetlands Day

Laghi, fiumi: le zone umide che ci salveranno!

Lago Skadar (Montenegro) - © Michel Gunther / WWF
1 febbraio 2020
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Ecco le cinque “soluzioni basate sulla natura” (Nbs) che possono migliorare la qualità ambientale di diverse zone umide.

Riduzione del rischio di inondazioni fluviali estreme: a causa di una combinazione di cambiamenti climatici e sviluppo delle pianure alluvionali, il numero di persone colpite dalle inondazioni in Europa è in aumento e si prevede che i danni aumenteranno notevolmente in futuro. Serve dunque un approccio molto più ampio per gestire i rischi di alluvione attuali e futuri. Oltre a migliorare le norme edilizie, è necessario investire molto di più in Nbs, ossia: proteggere le foreste naturali, ripristinare le zone umide e adottare le migliori pratiche agricole, ma anche preservare e ripristinare le pianure alluvionali e i corsi d’acqua. Un caso di studio in questo rapporto si concentra sul fiume Elba, che ha subito inondazioni estreme più volte nel corso di questo secolo nonostante una serie di argini e di pareti alluvionali. Lavorando nel bosco di querce del Lödderitzer, il WWF e i suoi partner hanno rimosso l’argine esistente e ne hanno costruito uno nuovo più lontano dal fiume. Oltre a ripristinare circa 600 ettari del più importante habitat di pianura alluvionale dell’Europa centrale, si prevede che i livelli di inondazione verranno ridotti di quasi 30 cm, fornendo una notevole diminuzione del rischio di inondazione per la città di Aken.

Riduzione del rischio di inondazioni o erosione delle coste: il livello del mare si sta alzando e continuerà ad aumentare. Mentre in alcune aree saranno ancora necessarie soluzioni di ingegneria per ridurre il rischio di inondazioni costiere, l’opzione migliore comprenderà un mix di approcci che attingano il più possibile alle soluzioni basate sulla natura, come la protezione o il ripristino di paludi salmastre, lagune costiere, torbiere costiere, dune di sabbia e scogliere di ostriche. Queste contribuiranno a ridurre l’energia delle onde, a minimizzare l’impatto delle tempeste e a stabilizzare le coste, fornendo al contempo altri diversi benefici, come lo stoccaggio del carbonio. Esiste un progetto Nbs nei Paesi Bassi che ha creato delle barriere di ostriche, che hanno ridotto il livello di erosione della costa.

Ridurre il rischio di inondazioni nelle città: molte città hanno asfaltato le loro zone umide e incanalato i loro fiumi. Purtroppo, non appena si verificano delle forti piogge, queste possono travolgere i sistemi di drenaggio delle acque piovane e causare gravi inondazioni. Investire in una serie di Nbs può rallentare e immagazzinare il deflusso e ridurre i picchi delle inondazioni, compresi i marciapiedi porosi, i tetti “verdi” e il ripristino – o la costruzione – di laghi e zone umide. La maggior parte di queste Nbs rende anche gli spazi urbani più sani, più verdi e più freschi in estate, contribuendo a rendere gli ambienti urbani più vivaci e al benessere degli abitanti delle città. Ad esempio, la città di Milano sta progettando zone umide e giardini urbani per gestire il deflusso e collegare le persone alla natura, e una “foresta verticale” per avere edifici più ecosostenibili attraverso un programma dell’Ue, “Clever Cities”, che promuove Nbs ed è sostenuto da WWF Italia.

Gestire la scarsità d’acqua e ridurre il rischio di siccità: nel 2003 e nel 2015 l’Europa è stata colpita da periodi di siccità tra i più gravi degli ultimi 250 anni. Solo nel 2003 l’economia europea ha perso circa 12 miliardi di franchi. Analogamente alla gestione del pericolo di inondazione, la gestione della scarsità d’acqua e del rischio di siccità dovrebbe puntare a un approccio diversificato, integrato e globale, per aumentare la disponibilità di acqua, come la ricarica delle falde acquifere e il trattenimento dell’acqua nei suoli. Le soluzioni basate sulla natura che riducono le inondazioni estreme aumentando la naturale ritenzione idrica contribuiscono anche a mitigare i periodi di siccità, poiché mantengono l’acqua in circolo quando le piogge si interrompono. In Sudafrica hanno eliminato le piante non autoctone più assetate per ripristinare la vegetazione indigena. Il WWF Sudafrica ha introdotto questo sistema nello spartiacque di Riviersonderend.

Miglioramento della qualità dell’acqua: sebbene alcuni aspetti della qualità dell’acqua nei corpi idrici europei siano migliorati negli ultimi decenni, circa il 60% è ancora inquinato da sostanze chimiche, principalmente dall’agricoltura. Una serie di Nbs può contribuire a migliorare la qualità dell’acqua, partendo da approcci basati sulla biodiversità per la gestione dei parassiti agricoli che richiedono un minore uso di pesticidi fino alla costruzione o al ripristino di zone umide che filtrano i sedimenti, i nutrienti e altri tipi di inquinamento da deflusso. Il WWF Finlandia ha costruito 30 zone umide in bacini fluviali altamente agricoli. Sono state progettate per aumentare la ritenzione idrica, riducendo il deflusso dei campi e l’erosione degli argini, e quindi tagliando la quantità di sedimenti e nutrienti agricoli che viene lavata nei torrenti, nei fiumi e nel Mar Baltico.

Il Falco pellegrino

Il Pellegrino è l’emblema di tutti i falchi del mondo. Specie elegante ma al tempo stesso massiccia, è riconoscibile da un cappuccio e da due ampi bargigli neri. Il suo nome lo deve proprio al piumaggio del capo, che assomiglia al cappuccio che i pellegrini indossavano nel Medioevo, mentre effettuavano i loro lunghi viaggi. Le parti superiori del corpo sono scure, quelle inferiori chiare e uniformemente screziate. Ala aguzza, coda relativamente corta. Il volo, specialmente quello di caccia, può essere molto veloce, con picchiate mozzafiato che superano i 200 km/h. In alcuni casi, il Pellegrino è riuscito a superare i 320 km/h in picchiata, dimostrandosi il re indiscusso dei cieli.

Dal 1986 la specie è ufficialmente nidificante in Ticino. Sembra che anche qui abbia superato la fase critica degli anni 70, quando a causa del Ddt questo rapace era praticamente scomparso dalla Svizzera; ora diversi degli ambienti che hanno caratteristiche favorevoli sono occupati. L’habitat è costituito da ampie pareti rocciose, cave di pietra ma anche edifici alti e sporgenti nelle regioni edificate. La distribuzione altimetrica di questo falco è quindi influenzata dalla presenza di questi habitat. In inverno il volatile può allontanarsi di qualche chilometro da questi ultimi per cacciare. A febbraio i territori di nidificazione vengono rioccupati. La femmina, di dimensioni maggiori rispetto al maschio, può deporre dalle 2 alle 4 uova. La coppia è molto fedele e di solito un esemplare si cerca un nuovo partner solo se il compagno muore.

Il Falco pellegrino può essere un ottimo controllore delle popolazioni di Piccione domestico in città, specie quest’ultima che pone più di un problema con l’uomo e indirettamente con altre specie pregiate.
Dal 12 febbraio Ficedula organizza un corso sui rapaci diurni della Svizzera e dell’Europa, sul loro riconoscimento anche in volo e sugli aspetti ecologici e comportamentali. Iscrizioni e dettagli sul corso allo 079 207 14 07 o su www.ficedula.ch. Una buona occasione per avvicinarsi all’osservazione e allo studio delle 20 specie che ogni anno si possono incontrare in natura in Ticino. Un’opportunità per conoscere il re dei cieli.

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