Svizzera

Frane e piene hanno risparmiato la Confederazione nel 2023

Su scala nazionale un anno meno problematico rispetto alla media di lungo periodo, ma non sono mancati danni significativi ed evacuazioni

In sintesi:
  • Le continue precipitazioni hanno provocato tensioni alla fine di agosto, soprattutto in Ticino e nella Svizzera orientale, ma con danni limitati
  • La maggior parte dei costi (circa il 66%) è stata causata da frane, seguite da inondazioni (21%), caduta massi (7%) e colate detritiche (6%)
La Maggia in piena a settembre
(Ti-Press)
7 marzo 2024
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L'anno scorso la Svizzera è stata relativamente risparmiata da inondazioni, colate detritiche, frane, cadute di massi e smottamenti, secondo quanto riportato oggi dall'Istituto WSL nel suo rapporto annuale. I danni sono stati pari a 75 milioni di franchi.

"A livello locale si sono verificati danni significativi, ma su scala nazionale il 2023 è stato meno problematico rispetto alla media di lungo periodo. Non ci sono state vittime", scrive l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) in un comunicato stampa.

In 52 anni di osservazioni, l'anno 2023 è al 37° posto. La maggior parte dei costi (circa il 66%) è stata causata da frane, seguite da inondazioni (21%), caduta massi (7%) e colate detritiche (6%). Le cause principali sono state le piogge continue (67%) e le piogge combinate con il disgelo della neve (18%).

Numerose evacuazioni

Lo scorso anno verrà ricordato per una grande frana che ha travolto la zona residenziale di Schwanden (GL), distruggendo diverse case e rendendone altre inabitabili, il 29 agosto. Anche la popolazione di Brienz/Brinzauls, nel comune grigionese di Albula, ha vissuto una situazione eccezionale: dopo settimane di completa evacuazione, la frana prevista si è verificata il 15 giugno, senza causare danni al villaggio stesso.

In entrambe le località, la popolazione colpita è stata evacuata in tempo utile e nessuno è rimasto ferito. A Brienz/Brinzauls, gli 80 residenti sono potuti tornare al loro villaggio dopo poco più di sette settimane. A Schwanden, invece, del centinaio di residenti evacuati, solo pochi sono riusciti a tornare a casa e quaranta non potranno farlo.

Fiumi in piena

Le continue precipitazioni hanno provocato tensioni alla fine di agosto, soprattutto in Ticino e nella Svizzera orientale, ma i danni sono rimasti limitati. A novembre e dicembre, le precipitazioni persistenti e lo scioglimento delle nevi hanno provocato inondazioni, colate detritiche e frane, soprattutto nella Svizzera francese, in Vallese, nell'Oberland bernese e intorno ai laghi ai piedi del Giura.

L'Istituto WSL raccoglie sistematicamente informazioni sui danni causati dalle intemperie dal 1972. I danni causati da valanghe, forti nevicate, terremoti, fulmini, grandine e tempeste non sono inclusi in queste rilevazioni.

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