Svizzera

‘Aumentare le trattenute’, ‘Così colpisci il potere d'acquisto’

Approvata da popolo e cantoni la 13esima rendita Avs, si apre il dibattito su come garantire il finanziamento in futuro

Idee divergenti
(Ti-Press)
3 marzo 2024
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«I favorevoli all’iniziativa per una 13a Avs hanno detto che non ci sarebbero stati problemi di finanziamento e che una rendita aggiuntiva è sostenibile. Quindi toccherà a queste persone, a un certo punto, farci sapere se e come avere delle fonti di entrate aggiuntive», afferma il consigliere nazionale Plr Alex Farinelli. Replica Giangiorgio Gargantini, segretario di Unia per il Ticino e Moesano: «Nell’immediato la 13a rendita è finanziabile. Sul medio termine, invece, siamo stati noi come Unione sindacale svizzera i primi a proporre un aumento dello 0,4% dei contributi in busta paga. Una cifra che, considerando la parte richiesta al lavoratore e quella garantita dal datore di lavoro, si trasforma nello 0,8% sulla massa salariale del paese. Si arriva quindi anche oltre i 4,1 miliardi supplementari necessari nei prossimi anni». La campagna che ha portato all’approvazione di una tredicesima mensilità di Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (Avs) si è appena conclusa, ma il dibattito su come finanziare le rendite da qui ai prossimi anni è solo all’inizio. La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha detto oggi in conferenza stampa che una proposta di finanziamento, separata rispetto alle riflessioni sulla riforma, arriverà il prima possibile.

Farinelli (Plr): ‘È incoerente dare con una mano e togliere con l'altra’

«Aumentare le trattenute sui salari è qualcosa che va ad attaccare il potere d’acquisto della popolazione – sottolinea Farinelli –. Sono quindi assolutamente contrario. Anche perché, lo ricordo, gli iniziativisti ci hanno detto per mesi che l’Avs è solidissima. Dare con una mano e togliere con l’altra è incoerente. Soprattutto se si pensa che a pagare questi contributi sul salario sarà soprattutto il ceto medio, il quale sicuramente in questo momento non beneficia dell’iniziativa». A proposito di solidità delle casse Avs e di comunicazione. «Questa votazione deve imporre al nostro fronte un cambio di passo, deve essere un crocevia. È inutile – prosegue il consigliere liberale radicale – che cerchiamo di continuare a risolvere i problemi che arriveranno se poi queste soluzioni vengono sfruttate per dire che non c’è nessun problema». Il riferimento è alla riforma dell’Avs, approvata il 25 settembre 2022, che ha alzato l’età di pensionamento delle donne (da 64 a 65 anni) e la percentuale (0,4%) dell'aliquota Iva a favore dell'Assicurazione. Riprende Farinelli: «Personalmente non ho nulla in contrario a una 13a Avs. Ho però un problema quando si promette di distribuire dei soldi che non ci sono. Si inganna in qualche modo l’elettorato dicendo ‘non preoccupatevi, qualcuno pagherà’. Si sarebbe dovuto dire, ad esempio: ‘Questo costerà un punto di Iva in più’. Invece non è stato fatto».

Gargantini (Unia): ‘Il contributo sul salario è un sistema sociale’

«Toccare le trattenute sulla busta paga, nel caso di necessità finanziaria, è la base di un’assicurazione sociale come l’Avs – afferma Gargantini –. Questo perché il versamento di ogni singolo lavoratore è calcolato in base al suo reddito e alle sue possibilità». Una rendita extra che andrà però anche a chi non ne ha bisogno… «Viene concessa anche agli alti redditi proprio perché questo sistema sociale ha bisogno dei loro contributi. Il successo di oggi – aggiunge il segretario cantonale di Unia – è anche un plebiscito per questo sistema che chiama alla cassa ciascuno in base alle sue disponibilità». Chiara quindi la posizione sull’idea di andare ad aumentare l’Iva. «Siamo contrari, e ci opporremo. È una misura antisociale che colpisce tutti allo stesso modo sui beni di prima necessità».

‘Dell'aumento dell'età di pensionamento non si parli più per 20 anni’

Alle urne si è anche votato – su proposta dei giovani liberali radicali – sull’innalzamento dell'età pensionabile. Idea respinta in tutta la Svizzera. Lapidario Gargantini: «Il risultato di oggi affossa definitivamente questo discorso, che almeno per i prossimi 20 anni non deve più essere preso in considerazione. Come sindacato sappiamo che dopo una certa età non è più possibile lavorare. Abbiamo un mercato del lavoro dove i tassi di disoccupazione per chi ha più di 50 anni continuano ad aumentare. È quindi improponibile, e ‘de facto’ irrealizzabile, voler alzare l’età di pensionamento».

‘Lo fanno tutti in Europa, è un tema’

È invece decisamente più possibilista Farinelli: «La realtà dei fatti, a dire il vero, ci dice che a livello europeo tutti gli stati stanno andando nella direzione di un innalzamento dell’età di pensionamento. Rispetto a quando è stato creato l’attuale sistema pensionistico l’aspettativa di vita è cresciuta di 10 anni. Il tema – rimarca il deputato Plr – dovrà quindi essere ancora dibattuto perché si tratta di una necessità. È infatti una delle possibili soluzioni per garantire rendite stabili in futuro, magari attraverso una flessibilizzazione dell’età pensionabile a dipendenza dei vari settori».

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