Al forum che inizierà lunedì ci saranno 500 partecipanti di 90 Paesi diversi. Annunciata anche la presenza di Volodymyr Zelensky
Si respira aria di tensione in vista dell'imminente edizione del Forum economico mondiale (Wef) di Davos, che inizierà lunedì 15 gennaio. A causa della situazione geopolitica tesa e un elevato rischio di minaccia per i presenti, nella località grigionese è richiesto infatti un dispiegamento dell'Esercito e delle forze di polizia decisamente più ingente rispetto alla rassegna dello scorso anno.
Nei Grigioni si recherà quest'anno infatti, come noto, il capo di Stato dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, nonché i presidenti della Francia, Emmanuel Macron, e di Israele, Isaac Herzog.
Alla vigilia del Wef, inoltre, si terrà la conferenza proprio sull'Ucraina (in programma domenica) che richiederà già un giorno prima dell'inizio vero e proprio del Forum economico la messa in servizio del dispositivo di sicurezza, come ha dichiarato oggi a Davos davanti ai media il capo generale delle operazioni Walter Schlegel. Alla conferenza sono attesi 500 partecipanti da 90 nazioni diverse.
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Sui tetti
I posti di blocco saranno quindi istituiti in strada già a partire da domenica. Le limitazioni dello spazio aereo sopra la località retica sono invece in vigore da oggi. Per garantire la sicurezza dei presenti, è stata eretta una recinzione di 52 chilometri attorno al perimetro.
Stando al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps), già prima di Natale sono state adottate misure di sicurezza: il Parlamento ha approvato un effettivo massimo di 5mila soldati da impiegare fra il 9 e il 25 di gennaio a tutela della manifestazione e dei suoi ospiti.
All'incirca metà del contingente è stazionato a Davos, mentre il resto è distribuito lungo tutto il territorio svizzero. Per l'occasione, le forze dell'ordine sono costituite da specialisti della difesa cibernetica, tiratori scelti, unità cinofile e servizi sanitari dell'Esercito.
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Un militare davanti al logo del Wef
Il governo ha annunciato che le spese supplementari previste per l'incontro annuale ammonteranno complessivamente a circa 9 milioni di franchi. Come avvenuto negli scorsi anni, ai costi per le misure di sicurezza la Confederazione parteciperà, congiuntamente alla Fondazione Wef e agli altri partner (Cantone e Comuni di Davos e Klosters).