Svizzera/Italia

Nel 2024 soppressi in parte treni fra Briga e Domodossola

A causa di una nuova normativa di protezione antincendio, 38 dei 316 collegamenti ferroviari non saranno più disponibili

Stazione ferroviaria di Domodossola
(Ti-Press)
29 dicembre 2023
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A partire dal nuovo anno, tra Briga (Vallese) e Domodossola (Italia) circoleranno meno treni. Stando a quanto comunicato venerdì dalle Ffs, 38 dei 316 collegamenti settimanali attuali saranno soppressi a causa di una nuova normativa di protezione antincendio per il transito nelle gallerie più lunghe, emanata dal Ministero dei trasporti italiano e che si applicherà dal 2024.

Le Ffs non dispongono ancora di questa nuova autorizzazione, si legge nella nota diramata dall'ex regia federale, che precisa che dal 1° gennaio 2024, e fino a nuovo avviso, saranno soppressi i treni Intercity e Interregio in entrambe le direzioni. I collegamenti Eurocity e i treni regionali della Bls circoleranno invece regolarmente poiché dispongono della licenza necessaria richiesta dalle autorità italiane. Interpellate dall'agenzia di stampa Keystone-Ats, le Ffs fanno sapere che i 38 collegamenti sospesi non verranno sostituiti e invitano i passeggeri a usufruire dei 278 treni settimanali che continueranno a viaggiare lungo la tratta interessata.

Con gli accordi sul traffico frontaliero tra la Svizzera e l'Italia, i convogli Domino e le carrozze unificate Iv delle Ffs potevano circolare sulla linea del Sempione. Tuttavia, per far sì che questi due tipi di treni possano nuovamente transitare tra Briga e Domodossola, in conformità con le nuove direttive, sarà necessaria da parte delle autorità della vicina Penisola una conferma scritta, che le Ffs sono ancora in attesa di ricevere.

L'ex regia federale ha dichiarato di essere in contatto con il Ministero dei trasporti italiano da oltre sei mesi per salvaguardare il regolare servizio e si augura che possa riprendere come di consueto il prima possibile. Mediante nuove misure legislative (quarto pacchetto ferroviario), l'Unione europea sta puntando a un trasporto su rotaia uniformizzato e meno frammentario nei diversi Paesi membri, tra cui appunto l'Italia. Ciò riguarda altresì le norme di sicurezza, che variano a seconda dello Stato, come si evince dal sito internet del Consiglio europeo.

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