Svizzera

Beat Jans, il cittadino spauracchio dei contadini

Il profilo del 59enne consigliere di Stato di Basilea Città, in corsa per la successione di Alain Berset in Consiglio federale

59 anni, basilese, consigliere di Stato
(Keystone)
1 dicembre 2023
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Beat Jans (Ps) è da tre anni circa presidente del governo di Basilea Città. Ora l’ex consigliere nazionale e vicepresidente del Ps svizzero potrebbe coronare la sua – non lunga, vista l’età – carriera politica con un seggio in Consiglio federale.

Il 59enne Jans è comunque una figura di rilievo della politica locale e nazionale degli ultimi due decenni. Nel suo cantone ha ricevuto il maggior numero di voti alle elezioni del Consiglio nazionale del 2015 e del 2019. Nel 2020 è stato eletto al primo turno nel governo di Basilea Città.

È cresciuto a Riehen, figlio di una famiglia operaia, in un condominio. Dice di avere sempre davanti agli occhi sua madre, di umili origini, quando parla: “Se lei mi dice che non ha capito, allora so di aver sbagliato qualcosa”, ha dichiarato in un’intervista al ‘Tages-Anzeiger’. Jans ha svolto l’apprendistato come agricoltore e si è formato come perito agricolo, prima di studiare scienze ambientali al Politecnico di Zurigo. Sposato con Tracy, americana, e padre di due figlie, vive in un quartiere popolare a Basilea.

A differenza di Jon Pult (e di quasi tutte le attuali figure chiave del suo partito), Jans non fa la gavetta nella Gioventù socialista (Giso). Entra nel Ps basilese soltanto all’età di 34 anni. Già due anni dopo ne assume la presidenza. Sotto la sua guida, i socialisti ottengono un terzo seggio in Consiglio di Stato. Viene eletta – a sorpresa – Eva Herzog, all’epoca poco conosciuta fuori dal semi-cantone, oggi ‘senatrice’ (assumerà la presidenza del Consiglio degli Stati nel 2024) e un anno fa candidata (sconfitta) alla successione di Simonetta Sommaruga in Consiglio federale.

Insieme all’Alleanza verde, nel 2005 la sinistra conquista così la maggioranza nell’esecutivo di sette membri: a Basilea Città è l’inizio dell’era rosso-verde, che durerà quasi 16 anni. In Gran Consiglio il Ps guadagna sette seggi, trasformandosi nel gruppo parlamentare più forte. Un successo dovuto anche al fatto che Jans ha integrato gli immigrati nel partito (uno di questi è l’ex consigliere nazionale Mustafa Atici, non riconfermato lo scorso 22 ottobre).

Jans siede in Gran Consiglio dal 2001. Qui si fa notare per i suoi discorsi appassionati e talvolta un po’ ostinati. Nel 2010 subentra al dimissionario Ruedi Rechsteiner in Consiglio nazionale. Si fa rapidamente un nome in tutta la Svizzera come politico competente sui temi ambientali ed energetici. Oltre alla sua attività politica, Jans lavora per Pro Natura (1995-2010) e per la società di consulenza basilese Ecos. Inoltre insegna all’Università di Basilea.

Nel 2015 subisce una battuta d’arresto: non è lui, ma il vodese Roger a essere eletto presidente del gruppo parlamentare socialista. Si rifà l’anno seguente, quando diventa vicepresidente del Ps svizzero. Il basilese flirta anche con una candidatura al Consiglio degli Stati. Tuttavia, il duello interno al partito contro Eva Herzog non si concretizza: lui ritira la sua candidatura, sostenendo che le donne rischiavano di essere fortemente sottorappresentate alla Camera dei Cantoni.

Dopo la sua rielezione al Nazionale, Jans si candida per il Consiglio di Stato di Basilea Città nel 2020: viene eletto al primo turno. Quando la presidente del governo Elisabeth Ackermann (Verdi), dopo aver ottenuto un risultato negativo, non si ripresenta, Jans si candida spontaneamente alla presidenza del governo. In realtà, avrebbe preferito assumere la responsabilità del Dipartimento dell’economia, della socialità e dell’ambiente.

A detta di molti osservatori, la sua esperienza di esecutivo fa di Jans il favorito nella corsa a due con Jon Pult per il seggio di Alain Berset in Consiglio federale. A suo favore gioca anche il fatto che Basilea Città non sia più rappresentata in Consiglio federale dalla partenza di Hans-Peter Tschudi nel 1973. Non solo: la Svizzera urbana in generale al momento è assente dal Governo. Non a caso Jans si pone come “costruttore di ponti” tra questa e la realtà rurale del Paese. Da tre anni però non è più membro del Parlamento federale (dove comunque mantiene una solida rete di contatti), e questo potrebbe rivelarsi uno svantaggio.

L’esperto di agricoltura ha contro di sé anche la lobby degli agricoltori, uscita rafforzata dalle elezioni di ottobre. Da consigliere nazionale si era battuto, tra l’altro, per l’abolizione dei contributi per gli animali. Difficile che lunedì, all’audizione davanti alla Conferenza dei parlamentari contadini, riesca a far cambiare idea ai suoi detrattori.

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